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Attualità Serramanna

Cristian e Valentina e la scrittura galeotta

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Tra i numerosi autori serramannesi che negli ultimi anni hanno realizzato il sogno di vedere pubblicate le loro opere letterarie, due nomi spiccano per via di una particolarità anagrafica. Valentina Spiga e Cristian Sanna, oltre ad essere due scrittori emergenti che si sono classificati ai primi posti di alcuni concorsi letterari, sono anche moglie e marito. Ora molti dei loro racconti si fanno compagnia tra le pagine degli stessi libri. Per ben tre anni di seguito hanno partecipato al “Gioco dei racconti”, concorso ideato dalla scrittrice di Arbatax Margherita Musella, classificandosi sempre ai primissimi posti e vedendo quindi le loro opere pubblicate nelle antologie edite dalla casa editrice “Pettirosso Editore”. Quest’anno con “I colori della vita” di Valentina e con “Luce oltre il buio” di Cristian, sono arrivati secondi a pari merito così, i loro racconti si trovano uno a fianco all’altro nel libro “Cercando i colori”. Recentemente, sempre insieme, hanno messo alla prova loro stessi con una nuova esperienza: hanno organizzato la presentazione del libro “I racconti del giocattolaio” di Roberto Brughitta, chiacchierando con l’autore in maniera disinvolta, da esperti presentatori ed intrattenendo il pubblico in una serata interessante e piacevole. Insomma, dove c’è Cristian, c’è anche Valentina. Compagni nella vita e nelle passioni. Insieme.

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Cristian che emozione ti da e cosa provi a condividere l’interesse per la scrittura e tanti successi con tua moglie Valentina?

Poter condividere una passione, qualunque essa sia, con la persona più importante della tua vita, credo sia la gratificazione più grande che si possa avere. Oltre alla scrittura abbiamo in comune anche la passione per la musica e lo sport. Cerchiamo di condividere ogni momento libero coinvolgendo anche nostro figlio Simone che a sei anni dimostra già un forte interesse per la lettura.

Il primo a rivelarsi sei stato tu nel 2014, ma il vostro amore per la scrittura quando è nato?

Nel 2014 ho deciso quasi per gioco di autopubblicare il mio romanzo “La grande eredità” che scrissi nel 2009 e che racconta le gesta dei Cavalieri templari. E’ stata Valentina a incoraggiarmi a renderlo pubblico. “Non lo leggerà nessuno”, dicevo io all’inizio, ma poi ho dovuto fare la terza ristampa. Da quel momento è iniziata la mia avventura. Un percorso sicuramente impegnativo ma molto stimolante che mi sta regalando tante soddisfazioni e soprattutto mi sta facendo conoscere persone meravigliose. Colgo l’occasione per ringraziare chi ha avuto e avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo. Con te, per esempio, ho iniziato a muovere i primi passi in questo ambiente, condividendo momenti molto emozionanti: la tua tenacia e determinazione, sono per me un grande esempio da seguire. L’Assessore alla cultura, Guido Carcangiu, pilastro fondamentale per noi scrittori emergenti, mi ha dato la possibilità di partecipare alla manifestazione letteraria “Aperitivo d’Autore” e per tre anni di seguito mi ha invitato a partecipare alla FRADES per proporre i miei lavori e mi ha coinvolto nel progetto “Alla scoperta di Serramanna”, un bellissimo libro dedicato ai bambini. Con l’associazione “Il Pungolo” ho fatto la mia prima presentazione in assoluto. Ricordo ancora l’emozione. Ringrazio di cuore la scrittrice di Arbatax, Margherita Musella, che ha creduto in me sin da subito e mi ha permesso di partecipare a tre concorsi letterari da lei indetti e la casa editrice Pettirosso editore” che ha pubblicato i racconti che hanno partecipato e vinto nei suddetti concorsi: “La voce del vento” del 2015, “L’orsacchiotto di peluche” del 2016 e “Luce oltre il buio” del 2017.

Quando hai cominciato a scrivere e perché?

Esattamente non ricordo quando ho iniziato a scrivere, forse l’ho sempre fatto. Ricordo con simpatia che da bambino, avrò avuto sette otto anni, giocavo a fare il giornalista sportivo e in una agenda scrivevo, a modo mio, la cronaca delle partite di calcio che seguivo in TV. Ironia della sorte, oggi oltre a collaborare con La Gazzetta del Medio Campidano, sono l’addetto stampa del C’è Chi Ciak calcio a 5 Serramanna. E’ proprio vero che a volte il passato ritorna!

E tu Valentina, quando hai cominciato a scrivere?

Ho sempre avuto un diario nel quale scrivevo spesso tutte le vicissitudini da adolescente rigorosamente incompresa. Ovviamente come tutti i diari anche il mio era segreto, quindi era impensabile farlo leggere a chiunque. Scrivevo ogni tanto poesie, ma anche quelle restavano sempre segregate nel famoso cassetto. Le riprendevo in mano, le rileggevo, così come i miei diari, che nel tempo aumentavano. Anche la musica era una delle mie passioni, per cui mi sono ritrovata a scrivere anche canzoni.

Avevi paura di far leggere i tuoi lavori?           
Solo con Cristian, mio marito, riuscivo a condividere tutto, quindi è stato anche l’unico al quale ho dato accesso a tutto quello che non avevo mai mostrato a nessuno. Tutto è iniziato nel 2015, quando si è presentata l’occasione di partecipare ad un concorso letterario e mio marito mi ha convinta a partecipare. Chi l’avrebbe mai detto che sarei arrivata ad osare tanto? Effettivamente non avevo mai scritto un vero e proprio racconto, ma solo piccoli pensieri e riflessioni. Quando mi sono messa a scrivere il mio racconto “Anima nel vento” è stato come tirare fuori qualcosa dal profondo, una necessità che non sapevo di avere. Eppure è nato quasi da solo, senza che quasi mi rendessi conto. Fino ai risultati, del tutto inattesi, ero carica di incertezza. Il racconto è arrivato terzo ed insieme ad altri nove è entrato a far parte dell’antologia “Uniti da un soffio di vento”, pubblicata dalla Pettirosso Editore. Questo è stato il mio trampolino di lancio, il punto di partenza di questa fantastica avventura. Nello stesso anno un altro racconto “Luce” è stato pubblicato nell’antologia “Serramanna si racconta” a seguito del concorso dell’Associazione Il Pungolo di Serramanna. Nel 2016 il racconto “La luce delle cose belle”, è arrivato quinto al concorso letterario “Con un sorriso sulle labbra” e a maggio del 2017 “I colori della vita” è arrivato secondo pari merito al concorso letterario “Cercando i colori”, editi entrambi dalla Pettirosso Editore. Sicuramente tutto è iniziato come un gioco, poi si è trasformato in qualcosa di più bello. Sono piccoli sogni che sto realizzando e che mi riempiono di autostima. Ormai scrivere è diventata una necessità fisica. E’ bello condividere con gli altri tutti i sentimenti e le immancabili paure che ci contraddistinguono.

Quando partecipate ad un concorso siete in sfida o collaborate dandovi consigli?
Io e Cristian abbiamo sempre condiviso tutto e il fatto di scrivere entrambi non ha fatto altro che avvicinarci di più. Non è mai stata una sfida, ma sempre collaborazione. Scriviamo sempre autonomamente e solo dopo aver concluso ci leggiamo a vicenda per controllare eventuali errori di ortografia. La sfida è sempre con noi stessi, riuscire sempre a crescere e maturare grazie ai consigli e ai giudizi. La cosa più bella è proprio la consapevolezza di essere insieme, anche in questo. Non c’è alcuna gelosia, ma orgoglio reciproco per i risultati che abbiamo raggiunto.

Ragazzi, dopo tanti racconti e soddisfazioni personali, e visto che fate tante cose insieme, state progettando di scrivere qualcosa a quattro mani?

Ci sono svariati progetti a cui stiamo lavorando, ma essendo ancora in fase di realizzazione non vogliamo svelarvi ancora nulla: speriamo, presto, di poterli condividere con Voi.

Francesca Murgia

RIPRODUZIONE RISERVATA
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