di Gianni Vacca
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La gita fuori porta del 1° maggio ha una sola indicazione: Ingurtosu borgo abitato da pochissime anime ma affascinante, ricco di storia e di cultura. L’occasione buona per coniugare dolcissimi e forse irripetibili attimi di amarcord e panorami mozzafiato nasce dalla collaborazione tra la Pro Loco, il Ceas Ingurtosu, Is Carradoris di Arbus e il patrocinio del Comune di Arbus e quello della Regione Autonoma della Sardegna che per l’occasione hanno organizzato “Tra mare e miniere”.
L’evento riporta così in vita almeno per un giorno l’antico e suggestivo borgo minerario. Il contesto significativo e struggente sarà teatro come avviene da una quarantina d’anni mercoledì primo maggio per una giornata ricca di eventi e di iniziative che avranno il compito di far rivivere la storia epica e a volte drammatica dell’epopea mineraria sarda che in questa località ha lasciato tracce e ricordi che non possono essere dimenticati. Non sarà però come negli intenti degli organizzatori e di coloro che prenderanno parte alla manifestazione solo una semplice giornata all’aria aperta ma anche una spensierata rimpatriata che faccia possibilmente da pungolo alle coscienze di una classe politica (di diversi colori e periodi) colpevole per l’abbandono più totale al quale è stato destinato il borgo, ben presto trasformatosi in una “ ghost town, una città fantasma”.
PROGRAMMA
Il palinsesto della giornata prevede una serie di iniziative tra le quali, forse la più emblematica e significativa, la Santa Messa che il Parroco don Gianluca Carrogu celebrerà alle ore 11.30 presso la chiesa di Santa Barbara. Alle 8.30 raduno dei partecipanti in piazza Immacolata ad Arbus e alle 9, a cura delle guide escursionistiche del CEAS Daniela e Beatrice, partenza per Ingurtosu. La frazione verrà raggiunta percorrendo il vecchio sentiero dei minatori. Partecipano “Is Carradoris” di Arbus con i carri a buoi. Lungo la camminata alle 10.30 sosta ristoro. Alle 11.30, raggiunto il borgo, a cura di artigiani e produttori locali apertura stands espositivi presso CEAS Ingurtosu/Pozzo Gal. Alle 13.30, sempre a Pozzo Gal pranzo a base di agnello locale e degustazione di prodotti tipici dell’agroalimentare locale. Seguirà un intrattenimento musicale e attività di animazione. Alle 15.30 visita Museo Multimediale Pozzo Gal e poco più tardi a cura dell’Associazione “Zampa Verde” proiezioni mostre e visite guidate. Dalle 16.30 ancora spazio all’intrattenimento musicale e attività di animazione. Per informazioni e prenotazioni telefono Pro Loco 349 629 6942.
INGURTOSI IERI
Ingurtosu è rimasto in vita fino alla fine degli anni ’60, fino a quando spaccio aziendale, scuole, ufficio postale, carabinieri, tabacchino e il regolare collegamento dei mezzi pubblici con Arbus e i paesi vicini garantivano un minimo di servizi essenziali. Nel periodo del suo massimo splendore arrivò a ospitare, compresi gli insediamenti limitrofi, quasi cinquemila abitanti con tanto di squadra di calcio, cinema, funzioni religiose, banda musicale e una società di ciclismo il cui massimo alfiere è stato il mitico e indimenticabile Antimo Murgia.
INGURTOSU OGGI
Oggi, dati dell’ultimo censimento, la borgata conta poco più di una decina di anime. Ricca nel passato, vuota, seppur eternamente ingentilita dalle Dune di Piscinas che maestose riempiono l’orizzonte della cosiddetta “Valle delle anime”, e prigioniera di un presente ancora difficile da decifrare. La lenta inarrestabile agonia ebbe inizio oltre 25 anni fa quando il Consiglio Regionale della Sardegna nel 1998 approvò la L.R. 33 con la quale si stabilivano gli interventi e la riconversione delle aree minerarie dismesse. Promesse e aspettative mai mantenute e progetti mai realizzati. E la politica? Ancora una volta assente “burocraticamente e politicamente scorretta” che tradisce per l’ennesima volta le giuste aspettative di un’intera comunità.
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