di Sandro Renato Garau
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28 AGOSTO 2020.
Se di Covid si parla, se di diffusione si parla, se di contagi si deve parlare, forse abbiamo bisogno di ragionare, sui numeri, certo, ma che sia di numeri.
Mi dispiace che spesso si sragioni e si legga la realtà a seconda di come l’amico imprenditore o la simpatia politica indichino.
In Sardegna, ieri i casi di contagi sono stati, secondo i dati ufficiali, n. 55.
Vorrei sottolineare che, a quando affermato anche dal Governatore dell’isola, da quando è iniziata l’estate, le presenze di turisti nell’isola sono state di circa 7 milioni.
Ma così non sono più valide le statistiche basate sui residenti.
Quali le regioni che possono vantare questi numeri nei mesi di luglio e agosto?
7 milioni di turisti sono difficili da raggiungere da qualsiasi regione italiana in due mesi e se poi c’è un’epidemia… una chimera.
L’Emilia Romagna, forse, ma i contagi nello stesso giorno sono stati 162. Tre volte quelli sardi.
Non oso pensare alle movide e discoteche aperte in Lombardia dove i numeri sono stati molto più alti 316. Ma in Lombardia, si sa, forse non si tratta solo di giovani e di turismo. E allora? Analisi… no, non è il caso di farne, la produzione deve andare avanti, bisogna lavorare, il silenzio è più opportuno. 6 volte in più i casi manifestatisi in Sardegna.
Il Lazio, poi fa la sua parte con 166 contagi, 3 volte in più della Sardegna.
La Campania dà il suo apporto con 183 casi di contagio, 3 volte e mezzo la Sardegna.
Il Veneto con 135. Non scrivo delle piccole regioni perché il contenimento del contagio è sotto gli occhi di tutti.
Non capisco lo sproposito di considerare la Sardegna sorvegliata speciale.
Il grado superiore al sorvegliato speciale, giuridicamente, qual è?
Le altre regioni cosa dovrebbero essere? Se dovessimo fare i conti partendo dagli abitanti la situazione sarebbe di gran lunga diversa.
I travasi saranno a fine mese quando si tornerà a casa e a una certa normalità. Che, dove ci sono le elezioni, si dica che va tutto bene, a meno che non governi chi governa a livello nazionale, mi pare normale. È il gioco delle parti. Ci sta. Basta non disturbare i vari manovratori.
Coraggio, se vogliamo partecipare alla fiera dell’ipocrisia e vendere al banchetto delle banalità… venghino signori, venghino!!!! È triste leggere e sentire commenti da parte di persone che si dicono equilibrate, essere asservite a testate di giornale, partiti politici o lobby imprenditoriali, turistiche o meno affermare che la colpa è sempre di qualcun altro e che le perdite sono state immani. E se davvero si dovesse cambiare modello di sviluppo? Ma questa è L’Italia. VVIVA L’ITALIA!!!
sandrorenator@gmail.com
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