Approvate le nuove linee di indirizzo del programma di accompagnamento personalizzato che permette ai minori dimessi dalla comunità residenziali, comunità ministeriali o da istituti penali, di affrontare con successo il passaggio all’autonomia e di completare il proprio percorso formativo spesso non ancora terminato. <Siamo di fronte a una buona pratica che ci è riconosciuta a livello nazionale e che abbiamo voluto migliorare ulteriormente attraverso un’attività costante di monitoraggio e di ascolto> dichiara l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru. <Abbiamo consentito a molti giovani che non rientravano in altri programmi di inclusione di avere risposte importanti dopo l’esperienza della comunità. E con queste nuove linee guida mettiamo ulteriormente al centro del progetto il giovane e il suo progetto di vita superando ad esempio la separazione dei percorsi tra giovani che studiano e giovani che non studiano tenendo conto degli interessi di ogni destinatario ed estendendo la misura ai minori stranieri non accompagnati>. Altre novità riguardano i requisiti dell’età per cui i progetti possono essere presentati a partire dal compimento del 17° anno di età del minore ed entro il terzo mese prima del compimento del 18° anno o l’uscita dalla comunità, Istituto o percorso di affido e la modifica dei requisiti curricolari dei “tutor di intermediazione sociale” figure scelte per le spiccate doti e capacità umane e intellettive dalle quali dipende in gran parte la buona riuscita delle strategie messe in atto fra le reti primarie come la famiglia e secondarie come la scuola o il mondo del lavoro.
Nuove linee del programma di accompagnamento minori
























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