di Gian Paolo Pusceddu
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Il Natale è alle porte.
E quest’anno, anche causa covid, ci troviamo i portafogli più vuoti.
La disoccupazione crescente, la cassa integrazione da record e l’incertezza per il futuro mettono un freno alle nostre spese, anche quelle primarie.
La maggior parte delle famiglie in questi anni di crisi ha modificato la qualità e quantità dei prodotti acquistati e in particolare il modo di far la spesa.
Si è affidata di più al mercato on line, anche a discapito dei supermercati, convinte di risparmiare e di trovare più vantaggi nel prezzo e quindi acquistare più prodotti.
Credo che sia tornato il tempo di acquistare nel negozio sotto casa, se vogliamo rinvigorire l’economia locale e nel contempo risparmiare. Dobbiamo tornare alla parsimonia dei nostri genitori.
Niente più acquisti inutili rispetto ai reali bisogni della famiglia perché il superfluo immancabilmente finisce nella spazzatura.
Comprare nel negozio a “chilometro zero” induce a fare spese contenute in termini di quantità, a prendere solo quello che serve e nella misura giusta.
Senza trascurare poi un ultimo elemento: fare la spesa nel negozio “a chilometro zero” significa sostenere l’economia interna, dare risorse a un circuito locale e virtuoso di rilancio dei consumi: un modo per reagire alla crisi a cui tutti possiamo contribuire.
Eppoi non dobbiamo dimenticare che i negozianti sono sempre i primi a sostenere le iniziative delle piccole realtà sportive e sociali del paese.
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