di Giovanni Angelo Pinna
______________________________
Quando si parla della Sardegna è raro trovare storie che possano essere legate alla tecnologia ed ai nuovi modi di comunicare: una di queste storie l’ha scritta Simon Emilio Di Betta, 27enne di Nimis, un piccolo paese (come i tanti della Sardegna) del Friuli-Venezia Giulia.
Simon ha iniziato la sua avventura proprio da Nimis: un viaggio alla scoperta di sé stesso ma anche dei tesori dell’Italia e, per raggiungere questo obiettivo, non poteva non scegliere un modus molto particolare: una vecchia bici, quella di suo padre, un carrellino con una tenda e qualche cambio, uno smartphone, tantissima energia e forza di volontà.
Partendo dal Friuli è sceso lungo la parte orientale italiana, arrivando in Sicilia per poi sbarcare qui da noi in Sardegna; dalla nostra isola, poi, l’ultima parte del suo viaggio. Simon ci confessa: «non sarà di breve durata, dovrò risalire tutta la parte occidentale dello stivale italiano ricominciando da Napoli».
In Sardegna ha visitato diversi paesi, tra cui Cagliari, il primo dopo il suo sbarco, poi Gonnosfanadiga, Arborea, Oristano, Sedilo ed Olbia… tutti raggiunti con le sue sole energie in sella alla sua bici.

Ha scoperto, così ci racconta, molte storie della nostra isola, sia vivendole con i suoi occhi ma anche sentendole raccontate da chi lo ha ospitato. Ha raccolto molti consigli sul “non puoi non visitare/passare per questo posto” ed altri “non puoi salutarci senza assaggiare il nostro Casu Marzu e Porceddu”, il secondo assaggiato a casa di Elisabetta, a Gonnosfanadiga, che lo ha ospitato e il primo nel nord della Sardegna (non poteva andare diversamente).
La Sardegna e la tecnologia: si, perché Simon ha deciso di sfruttare le nuove tecnologie per rimanere in contatto con i suoi followers che lo seguono costantemente; su Instagram ne conta oltre 14.000, su YouTube 1.280 iscritti con un totale di visualizzazioni ben oltre le 10.000, e su TikTok con una esplosione di 412.500 followers con oltre i 14 milioni di Mi Piace ottenuti (numeri ancor più alti quelli delle visualizzazioni dei suoi video).
I suoi video sul Casu Marzu e quindi sulla nostra isola, il primo dove lo assaggia ed il secondo più informativo sul tema/interrogazione che ha ricevuto “ma è sicuro mangiarlo?”, sono quelli che hanno ottenuto più visualizzazioni: solo questi due rasentano i 2 milioni di accessi.
Ma la tecnologia è stata importantissima anche per il suo viaggio, lo sarà ancora per qualche mese: gli permette di rimanere in contatto con i suoi cari oltre che scegliere, di volta in volta, quale percorso seguire con la sua bici (a volte anche trovando sorprese come strade sterrate o dissestate – come capitato qui da noi in Sardegna e non segnalate nel suo navigatore).
Ha avuto un ruolo importante perché, anche grazie ad essa, ha potuto ricevere contatti per gli innumerevoli inviti a passare la notte da chi, colpito dal suo profondo animo, ha scelto di ospitarlo.
Buon proseguimento del tuo viaggio Simon e grazie per essere passato anche qui da noi!
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento