Antonello Ecca, candidato al Senato per le elezioni del 4 marzo, nasce ad Arbus il 20 settembre del 1969 ultimo di una famiglia di otto figli. Sposato e padre di due figlie, nel 1997 si laurea in Agraria presso l’Università degli studi di Sassari con specializzazione nel settore zootecnico in nutrizione e alimentazione degli ovini. Libero professionista iscritto all’ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, dal 2000 al 2005 è direttore del progetto Life Natura Dune di Piscinas Monte Arcuentu. Dal 2004 al 2017 è direttore del Gal Monte Linas e a partire dal 2000 si occupa di nutrizione e alimentazione per una nota Azienda Regionale per la quale è consulente per oltre 80 aziende ovine. Dal 2015 è sindaco di Arbus e ha sospeso tutte le attività professionali per dedicarsi interamente all’attività politica e amministrativa del comune.
Cosa lo ha spinto ad accettare questa sfida, difficile e di grande responsabilità?
«La mia disponibilità alla candidatura nasce dalla necessità di voler fornire il proprio contributo per il bene del nostro territorio e di una regione intera. Nel corso della mia vita professionale e politica ho acquisito molte esperienze che penso debbano essere messe a disposizione della nostra terra».
Tanti i temi che sono al centro del dibattito politico. Esiste per lei qualche priorità specifica?
«Il territorio da cui provengo e al quale appartengo presenta le caratteristiche dell’intera isola: la costa, la montagna, la pianura. E con esso racchiude anche le problematiche comuni a tutta la Sardegna. La disoccupazione e lo spopolamento, i problemi dell’agricoltura e della zootecnia, i ritardi e l’inadeguatezza degli aiuti all’agricoltura e negli altri settori produttivi, quelli delle industrie non più attive come la Keller, i trasporti, la tutela dell’ambiente e del suo contestuale sfruttamento a fini produttivi e occupazionali. Ritengo che il settore turistico, agricolo e zootecnico necessitino di maggiori attenzioni. La Pac destina a quest’ultime tante risorse ma le lungaggini burocratiche non consentono di acquisire gli aiuti in tempi brevi. È importante il miglioramento qualitativo delle strutture ricettive là dove sono già presenti e la realizzazione di nuove ove queste mancano».
Di cosa ha bisogno il Medio Campidano per rimettersi in moto?
«È un territorio ricco di opportunità. Sta a noi saperle sfruttare. Il mio impegno andrà verso la direzione che consente di favorire lo sviluppo attraverso l’acquisizione di risorse a beneficio della popolazione locale e di quella esterna, che sono in grado di generare occupazione, reddito, per cui devono esser salvaguardate e sostenute».
Troppo astensionismo e troppi indecisi: la democrazia sembra in affanno. Come cercherà di convincere gli elettori?
«Il mancato raggiungimento di tanti obiettivi, la crescita della povertà, il peggioramento dello stato sociale, la disoccupazione e altro ancora sono le cause principali della scarsa fiducia del cittadino verso le istituzioni. Ritengo che gli elettori debbano basarsi sulle capacità dei candidati, sulla loro esperienza professionale e di lavoro. È necessario dimostrare ai cittadini di essere capaci. Ritengo che votando me gli elettori, i cittadini votino una persona che si è spesa per il territorio, che conosce le problematiche delle imprese, dei professionisti, degli amministratori di enti pubblici, della famiglia e del lavoratore. Bisogna affidare il proprio voto a persone in grado di risollevare le sorti del nostro territorio. Chi non lo fa perde davvero una grande opportunità».
Gianni Vacca
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