di Gianni Vacca
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Il Consiglio Comunale nella seduta di giovedì 21 gennaio tenuta in modalità di videoconferenza si è espresso all’unanimità contro l’ipotesi che la Sardegna possa diventare terra di depositi di rifiuti radioattivi. Dopo l’intervento e la presentazione del punto all’ordine del giorno da parte del Sindaco Andrea Concas si apre il dibattito.
« Un concetto ribadito a più riprese dagli arburesi – dice nel corso del suo intervento l’Assessore all’Ambiente Simone Murtas – la Sardegna non intende accettare ne oggi ne in futuro nessun tipo di materiale radioattivo nel proprio territorio. E’ compito di noi amministratori – precisa l’Assessore – difendere con forza e senso di responsabilità il risultato referendario del maggio 2011. Un messaggio forte e chiaro indirizzato al Governo Centrale di Roma sulla assoluta contrarietà della nostra isola a questa ipotesi».
Un no fermo e deciso arriva anche da parte delle opposizioni consiliari.
«L’ordine del giorno è da condividere e votare all’unanimità – afferma Michele Schirru, capogruppo di Arbus Bene Comune – la nostra regione si è differenziata rispetto alle altre già dieci anni fa quando vennero chiamate a esprimersi sul nucleare ribadendo con forza contrarietà anche al transito e stoccaggio di scorie radioattive. L’unica finora ad esprimersi in modo ufficiale e così netto su questo tema. Esiste dunque un mandato ampio del popolo sardo a non concedere disponibilità di porzioni di territorio».
Sulla stessa falsariga l’intervento di Emanuela Paschino, capogruppo di “Al Primo Posto il Cittadino”:
«No alle scorie nella nostra isola. I sardi si sono già espressi nel referendum del 2011, un’esperienza politica che ricordo con enorme piacere che ci vide uniti, pur nelle differenziazioni ideologiche, per difendere il nostro territorio, un territorio ricordiamo già fortemente penalizzato anche dalla sproporzionata presenza di servitù militari».
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