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ATTUALITÀ

Arbus: la crisi politica, la minoranza e l’opinione pubblica

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di Cinzia Mereu
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Piove sul bagnato per il comune di Arbus, che dal 24 Febbraio è stato catapultato in una crisi politica in cui nessuno sperava di cadere. Dopo appena sedici mesi di legislatura e un susseguirsi di spaccature all’interno del Consiglio Comunale, il paese del Medio Campidano si è ritrovato senza una guida politica, con le numerose dimissioni presentate tra maggioranza e minoranza, che hanno portato il sindaco Concas a un forzato immobilismo.
Quali saranno ora le sorti che spetteranno alla politica arburese non si sa, elezioni in primavera o commissariamento?
Unica certezza rimane lo sdegno dei cittadini, che in particolare tra i social non hanno perso occasione per esprimere il forte rammarico per questa decisione, presa in un periodo tutt’altro che roseo.
Facebook in particolare è stato il centro di una bomba politica esplosa ad ampio raggio, dove accesi sono stati i confronti tra i sostenitori del gruppo “Esserci per Arbus”, o per lo meno dei frammenti che di esso ne rimanevano, e gli oppositori più convinti, che più volte si erano mostrati scettici e poco fiduciosi di fronte alla lista politica uscita vincitrice dalle elezioni dell’Ottobre del 2020.
Non sono mancate poi le dichiarazioni dei diretti interessati, di chi sino al 24 Febbraio rivestiva un ruolo di primo piano all’interno del Consiglio Comunale, in particolare dell’assessore Simone Murtas e dell’ex vicesindaco della giunta Ecca Michele Schirru, esponente dell’opposizione, che hanno sfruttato i propri canali social come tramite per raccontare l’amarezza provata per il risvolto preso dalla crisi politica in cui si sono ritrovati coinvolti.

Simone Murtas

«Una situazione paradossale»- così esordisce Murtas, proseguendo poi -«…ho sempre pensato che la politica sia l’arte di saper mediare e trovare delle soluzioni ai problemi, ma tutto questo non è avvenuto purtroppo e non per cause a me imputabili. Il bene del paese e il bene dei cittadini sono sempre stati per me un obiettivo costante, probabilmente non hanno rappresentato lo stesso sentimento per alcuni dei consiglieri, coloro che quest’oggi hanno preferito affidare ad un commissario le sorti del paese, anziché dare la precedenza al dialogo e ad un eventuale accordo per tutelare i cittadini in primis e scongiurare un commissariamento, che mai come in questo periodo storico comporterà necessariamente delle perdite, sotto tutti i punti di vista…»
Le parole di Murtas, che si dichiara dispiaciuto per il mancato dialogo tra le parti, appaiono in netta contrapposizione con quanto riportato da Schirru, che parla di una decisione necessaria e doverosa, in una situazione non più sostenibile.

Michele Schirru

«Dopo una lunga riflessione, abbiamo deciso di assumerci un atto di grande responsabilità come Consiglieri Comunali di Arbus, nel rassegnare le dimissioni al fine dello scioglimento del Consiglio Comunale. Lo abbiamo fatto dopo molti mesi in cui la nostra comunità si è ritrovata in una crisi politica irreversibile tra le fila della maggioranza di governo. Situazione di cui tanti erano ormai consapevoli. Da tempo infatti si era riscontrata la necessità di un cambio di passo netto, rispetto alla gestione ordinaria dei problemi quotidiani, e soprattutto del poter cogliere le tante possibilità di sviluppo che saranno offerte…» – dichiara Schirru, continuando –  «Tra i mesi di novembre e dicembre, in un momento di netta difficoltà amministrativa oltre che politica, abbiamo chiesto al Sindaco di riflettere seriamente e prendere una posizione, in particolare dopo aver approvato nell’ultimo Consiglio Comunale del 23 dicembre una variazione di bilancio con voto di minoranza. Lo abbiamo fatto con rispetto, conducendo sempre un’attività di opposizione netta ma responsabile e costruttiva».
In questa platea mediatica che il mondo dei social rappresentano, sostituendosi definitivamente ai confronti di piazza, tanti, politicanti e non, hanno deciso di far valere le proprie posizioni e le proprie opinioni in merito all’empasse politico che ha coinvolto il paese.
A pagarne ancora una volta le conseguenze sono la comunità arburese, ridotta, stremata dalla già difficile situazione a livello nazionale e il paese di Arbus, con il suo immenso, sconfinato, ricchissimo territorio, che non è altro che un frammento sgualcito e desolato di ciò che potrebbe, vorrebbe essere, ma che purtroppo non è. E chissà se sarà mai.

 

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