di Gianni Vacca
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Una folla immensa e alla presenza delle autorità civili, religiose e del mondo del volontariato ha preso parte nella mattinata di sabato nove novembre alla maestosa e toccante cerimonia ufficiale per l’intitolazione all’eroe Sandro Usai, Medaglia d’Oro al Valor Civile dell’Anfiteatro Comunale. La cerimonia che vive grandi momenti di commozione è particolare, carica di pioggia e improvvisi violenti scrosci d’acqua forse a ricordo di quelli violentissimi che si abbatterono a Monterosso sul Mare quel 25 ottobre del 2011 giorno in cui Sandro fece eroicamente dono della propria vita per salvarne delle altre. Presenti il Prefetto Bruno Corda, il sindaco con una delegazione di Monterosso sul Mare Emanuele Moggia, l’Assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, l’Arma dei Carabinieri, la Brigata Sassari, la Capitaneria di Porto, l’Aeronautica Militare del poligono di Capo Frasca, la Protezione Civile regionale e numerose delegazioni comunali, il Corpo Forestale Regionale, i Vigili del Fuoco, la Banda Musicale Ennio Porrino e i familiari dell’eroe scomparso. «Il comune di Arbus – ricorda il sindaco Antonello Ecca – ha voluto dedicare all’eroe Sandro Usai un luogo importante e vivo. Simbolo delle più importanti manifestazioni della nostra comunità. Il 21 novembre del 2011 il Presidente Napolitano conferì a Sandro la Medaglia d’oro al Valor Civile. La scelta di questo luogo ha come scopo quello di dare un riconoscimento al grande apporto del volontariato civile, così come ha insegnato Sandro volontario della protezione Civile di Monterosso, sempre presente in ogni momento e in ogni circostanza» «Viva Monterosso, viva Arbus, viva Sandro Usai, così Antonello Ecca chiude nella commozione generale il proprio intervento».
«Chi da se stesso per gli altri vive per sempre» ricorda nel corso del suo intervento il sindaco di Monterosso Emanuele Moggia che a Sandro già qualche anno il comune delle Cinque Terre ha intitolato il Largo Sandro Usai. Seguono gli interventi dell’assessore Lampis, del Prefetto Bruno Corda dell’allora sindaco Franco Atzori, del vice sindaco Michele Schirru e quello finale di Amedeo, fratello maggiore di Sandro, a nome dei familiari.
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