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Attualità

Arbus, minoranza all’attacco, Michele Schirru: le scelte del sindaco sono tutto fuorché utili alla crescita del paese

Michele Schirru capogruppo consiliare "Avanti Arbus"
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di Gianni Vacca
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Arbus, la minoranza attacca l’esecutivo, Michele Schirru: le scelte del sindaco sono tutto fuorché utili alla crescita di Arbus, i risultati sono sotto gli occhi di tutti

A poco meno di metà mandato si può già tracciare un primo bilancio dell’esecutivo guidato dal sindaco Paolo Salis? Lo chiediamo al capogruppo di Avanti Arbus Michele Schirru alle ultime elezioni candidato a primo cittadino.
Dopo due anni di mandato, possiamo certificare che il territorio di Arbus e la nostra comunità hanno fatto solo passi indietro. Non c’è un solo motivo per dire che l’Amministrazione Salis stia lavorando bene. La struttura comunale è saltata per aria: non ci sono ne impiegati ne Vigili urbani, nemmeno il Segretario Comunale. Fallimento totale sulle opere pubbliche con la perdita di tanti finanziamenti, nessuno spunto interessante sul turismo.

Tolte le deleghe all’Assessora Alessandra Peddis, messa alla porta attraverso un semplice comunicato stampa, e tolta anche la delega al consigliere Enrico Atzeni che si occupava dei Lavori Pubblici. In consiglio comunale vi è stato impedito di aprire un dibattito. Uno schiaffo alla democrazia. Un modo di governare che sembrava passato di moda, invece…
Stesso copione del 2022: isolare le donne libere, metterle alla porta. Una scelta senza alcun senso: revocare l’incarico alla donna più votata per mettere in giunta uno degli uomini meno votati. Scandaloso il rifiuto del dibattito in aula. Incomprensibile la revoca delle deleghe al Consigliere Atzeni, tra i pochi ad aver dimostrato dedizione. Le scelte di Salis sono tutto fuorché utili alla crescita di Arbus.

La stagione estiva caratterizzata da una serie di criticità che hanno (ri)messo in moto anche tra i cittadini voglia di maggiore coinvolgimento e partecipazione, volge al termine. Viabilità a Torre dei Corsari, salvamento a mare e parcheggi nelle marine, due dei quali Scivu e Funtanazza gestiti da un privato. C’è una soluzione a tutto questo?
Questa è l’ennesima stagione da mordi e fuggi, con il pienone la domenica e la settimana di ferragosto. Il resto dell’estate il deserto. Continuano a diminuire i posti letto, altro che boom: chiusi Torre Hotel, La Caletta, ex Valtur, tanti B&B, tutte le strutture ex minerarie abbandonate. I parcheggi sono diventati solo un business, sia quelli comunali che i privati, che sono l’unica vera novità di queste amministrazioni a trazione Fratelli d’Italia. Non c’è alcuna programmazione. I servizi turistici devono essere integrati e a regia pubblica, dove necessario anche a gestione diretta. Le decisioni devono essere condivise e sensate, non calate dall’alto come nel caso della viabilità di Torre dei Corsari. Va immediatamente attuato il Puc e approvato il Pul.

Arbus, via Libertà

Lei per anni si è occupato, come delega assessoriale, del settore della Cultura. Sembrerebbe che l’animazione estiva sia nelle marine che nel centro urbano negli ultimi anni sia dal punto di vista quantitativo ma soprattutto qualitativo abbia fatto registrare una involuzione. Se l’impressione è vera, secondo lei a cosa è dovuto?
Mi lasci dire che è scandaloso che Arbus sia per la prima volta senza Assessore alla Cultura. Un insulto alla nostra storia, uno schiaffo alle nostre Associazioni culturali. C’è stata un’involuzione come in altri settori. Nel nostro mandato amministrativo scuola e cultura erano in cima alle priorità. Senza investire in questi settori, non c’è futuro. Abbiamo speso tante risorse per organizzare eventi, spettacoli di alto livello, muovendo migliaia di persone verso il nostro territorio. Pensando oggi a quel periodo, la differenza si vede, i cittadini possono valutare. La Comunità è molto spenta. Questo è dovuto ad una poca propensione del gruppo che governa il paese verso la valorizzazione della cultura, delle tradizioni, del tempo libero.

A inizio consiliatura ci fu la beneagurante stretta di mano tra lei e il sindaco Salis. Si sperava per il bene del paese che fosse l’inizio di una forte collaborazione tra le parti. Invece nulla. Perché?  
Il nostro gruppo, nonostante le bassezze e i fatti accaduti in campagna elettorale, ha inizialmente abbassato i toni e cercato di creare un clima costruttivo. La stretta di mano di Salis è stata invece solo una sceneggiata: da parte sua mai nessuna chiamata, nessun minimo contatto, dopo aver vinto di soli 72 voti. A parti inverse, sarebbe stato il primo ad essere chiamato per un confronto. La loro volontà è stata quella di andare avanti da soli cercando in ogni modo di emarginare e rendere politicamente ininfluente la minoranza, e con noi i 1.385 elettori che rappresentiamo, fino a defenestrare componenti del loro stesso gruppo. Un comportamento inutile e sbagliato in una fase di enorme difficoltà come quella che vive Arbus.  I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

 

 

 

 

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