L’occasione per comprendere quanto fosse importante parlarne, malgrado il tema rappresenti una sorta di tabù per la maggior parte delle persone, è stata la proposta di qualche mese fa di un operatore sanitario di Arbus, il cui Consiglio Comunale del 19 ottobre ha fatto propria all’unanimità la mozione del Gruppo “Avanti Arbus” per il progetto di un hospice per alleviare le sofferenze dei malati terminali nel Medio Campidano.
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di Graziella Falaguasta
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Questo articolo tratta un tema “delicato”, di cui si parla troppo poco perché ritenuto un vero e proprio tabù, quello delle cure palliative, e dell’esistenza o meno di strutture adeguate – gli hospice – in un importante territorio come quello del Medio Campidano. Ritengo particolarmente utile riprendere ora la questione, dopo che il Consiglio Comunale di Arbus ha approvato all’unanimità la mozione del gruppo “Avanti Arbus” per l’avvio di un dialogo con la Regione Sardegna riguardo l’istituzione di un servizio hospice nel Medio Campidano.
Prima di tutto voglio ricordare che lo scorso mese di giugno 2022 il sindaco di Oristano (il cui hospice, per esempio, dispone di soli due posti per ricoveri pediatrici), Massimiliano Sanna, ha firmato il Manifesto italiano per le cure palliative pediatriche, un’iniziativa promossa a livello nazionale da un gruppo di oltre 190 volontari – prevalentemente professionisti socio-sanitari del settore – che fanno parte della rete informale “Innamorati delle CPP (Cure Palliative Pediatriche)”. Il Manifesto fissa alcuni temi e alcuni obiettivi, in primo luogo l’assunto che anche le cure palliative pediatriche sono un diritto e devono essere personalizzate secondo i bisogni del bambino, con la presa in carico del nucleo familiare e amicale, promuovendo il suo sviluppo e il rispetto della dignità della persona lungo tutto il percorso di cura.

E qui bene si innesta, quindi, la proposta di Lorenzo Vacca, un “continentale”, figlio di un arburese, nipote di due arburesi, diventato da tre anni arburese d’adozione. Lorenzo è un infermiere professionale, lavora presso il Reparto di Medicina dell’Ospedale di San Gavino, e come candidato della lista “Avanti Arbus” alle elezioni amministrative di giugno 2022 ha presentato il suo ambizioso progetto, che intende comunque potare avanti, pur non essendo la sua lista stata eletta. «Sono consapevole che la tematica dell’istituzione di un hospice nel Medio Campidano sia di difficile attuazione, almeno apparentemente», ha affermato Lorenzo il giorno dopo la vittoria del nuovo sindaco di Arbus, Paolo Salis, «ma oltre a parlarne apertamente sia dal vivo sia attraverso i social, mi sono impegnato anche a valutarne, almeno dal mio modesto punto di vista, una fattibilità economica, pur nella consapevolezza che il percorso sarà lungo e ricco di insidie».
Pur non ricoprendo un ruolo istituzionale Lorenzo si è posto l’obiettivo di far dialogare i sindaci e gli assessori con delega alla sanità di ogni singolo comune per cercare di realizzare il suo progetto, perché è fiducioso del fatto che se tutti i comuni della zona si unissero e interpellassero per iscritto in maniera coesa la Regione, quest’ultima sarebbe costretta quanto meno a fornire una risposta.
Chiudo qui, per ora, con l’augurio di avere contribuito a scalfire quel muro di eccessivo “pudore” e “riservatezza” con cui questi argomenti vengono trattati, mentre quotidianamente centinaia di persone (bambini, adolescenti, donne, uomini) e i loro familiari si trovano ad affrontare percorsi “a ostacoli”, a volte in totale solitudine, per affrontare una malattia così aggressiva. E mi riprometto di tornare sull’argomento per dare conto dei risultati del lavoro e dell’impegno di Lorenzo!
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