di Gianni Vacca
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Una vera e propria overdose di energia prodotta da gigantesche pale eoliche: è questo il futuro che attende la Sardegna? Sarebbe davvero troppo per un’isola già così pesantemente oberata da vincoli vari, basi militari e supercarceri. Arbus con una gremitissima assemblea pubblica tenuta nella centralissima piazza Mercato dice no al tentativo che la Sardegna venga trasformata in un enorme unica area destinata attraverso l’installazione di migliaia di gigantesche pale eoliche alla produzione energetica da fonti rinnovabili. Una vera e propria speculazione che trasformerebbe irrimediabilmente la bellezza e le peculiarità e caratteristiche paesaggistiche e morfologiche dell’intera isola. L’assemblea pubblica organizzata dal gruppo spontaneo per la difesa del territorio contro la speculazione energetica in Sardegna nato recentemente ad Arbus ha visto la presenza di diversi i relatori. Tra i quali la dottoressa Laura Cadeddu, Maria Grazia Demontis attivista del comitato regionale e l’avvocato Michele Zuddas. Cosa si può fare per fronteggiare e scongiurare questa speculazione? Spingere la regione Sardegna attraverso una forte mobilitazione popolare a imporre una moratoria dei progetti. In attesa che la Corte Costituzionale si esprima sulla L. 5 emanata dalla Giunta Todde continua intanto con successo la raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare denominata Pratobello ’24.
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