di Gianni Vacca
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“Spiagge immense ed assolate, spiagge già vissute amate e poi perdute in questa azzurrità. Fra le conchiglie e il sale tanta la gente che ci ha lasciato il cuore”. Il brano scritto qualche anno fa da Renato Zero sembrerebbe confezionato su misura per il litorale della Costa Verde.
Sessantaquattro chilometri di litorale all’interno del quale intervallate da deliziose e romantiche calette infinite spiagge, deserte, dorate e assolate. Il carico antropico ancora sopportabile. Di servizi in tutto il litorale, esclusi il villaggio di Torre dei Corsari e in parte Piscinas, si fa solo un piccolo accenno. Tuttavia la quasi totale assenza di questi è abbondantemente compensata e impreziosita dalla qualità delle acque cristalline e da panorami mozzafiato. Garantito naturalmente con diverse postazioni il salvamento a mare, le aree parcheggio e a Torre dei Corsari, Piscinas, Scivu e Pistis la presenza dei lidi. Il covid-19 può dunque dormire sonni tranquilli la distanza sociale da queste parti è, infatti, da sempre una normalità.Sembrerebbe un paradosso ma da una stagione che per molte località si prospetta da vivere con il freno a mano tirato per Arbus grazie agli immensi arenili di cui dispone, potrebbe invece rappresentare, se si riuscisse a coglierne intelligentemente tutte le potenzialità, una grande opportunità. Piscinas, Scivu, Portu Maga, Torre dei Corsari e Pistis offrono spazi enormi in cui si può stare sdraiati lontani dagli altri e dove gli ospiti possono essere accolti e coccolati nella massima sicurezza.
Vale per chi sceglie turismo e spiagge libere ma vale anche per chi opta di affidarsi ai servizi-spiaggia che offrono i lidi presenti in tutte le principali località della costa. Un migliaio i posti letto disponibili garantiti dagli alberghi e dai tanti agriturismo, b&b, e dalle numerose case vacanze. Oltre al mare tutto il territorio dell’arburese offre l’incomparabile valore aggiunto di una deliziosa enogastronomia e di un entroterra a tratti selvaggio colonizzato da numerosi sentieri percorribili a piedi, in bici, con i quad per i quali si dispone di un eccellente servizio, oppure a cavallo.
Un territorio ricco di una straordinaria archeologia mineraria riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità dove Ingurtosu e Montevecchio con le loro imponenti cattedrali rimangono a buon diritto tappe obbligate facilmente visitabili attraverso l’escursionismo e le visite guidate organizzate e gestite dal Ceas Ingurtosu-Zampa Verde.
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