di Gianni Vacca
_____________
Il 12 giugno urne aperte ad Arbus per il rinnovo del consiglio comunale. Esattamente un mese prima andranno depositate le liste che concorreranno a governare il paese per i prossimi cinque anni. La XVII consiliatura sciolta qualche mese fa con larghissimo anticipo sembra però aver lasciato, nelle forze politiche e nei raggruppamenti a carattere civico che dovrebbero contendersi il governo del paese, strascichi che rischiano di condizionare negativamente l’attività amministrativa anche nell’immediato futuro. Gli “attori” che presumibilmente calcheranno la scena e (ri)proporranno agli elettori la propria candidatura stazionano dietro le quinte, protagonisti e allo stesso tempo vittime di un tatticismo esasperato e deleterio. Tanti nomi, nessun nome. Di programmi, l’elemento di maggior interesse per gli elettori, neppure l’ombra. Qualche assemblea pubblica che potesse coinvolgere in un dibattito più ampio anche i cittadini? Manco per sogno. “Politicamente troppo corretto”. Nulla trapela, neppure il più piccolo dei fuori onda. La lenta agonia democratica continua e lo scollamento tra “gli operatori politici” e i cittadini che giustamente dimostrano sempre più scarso entusiasmo e poco interesse a una politica fatta in questa maniera crea però inevitabilmente margini e fratture sempre più ampi.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento