Ci voleva un miracolo e il miracolo è avvenuto. Fabio Aru si aggiudica la settantesima edizione della “Vuelta a Espana”, il giro ciclistico di Spagna. Lo scalatore di Villacidro entra così di diritto nell’Olimpo dei grandi campioni di questo sport, primo sardo a vincere un grande giro. Non è stato per niente facile, Aru aveva iniziato questa Vuelta coi favori del pronostico, al cospetto di grandissimi corridori come Nibali, Froome, Quintana, Valverde e Rodriguez. Invece, nonostante le difficoltà è riuscito a gestire la corsa, non senza qualche grattacapo. E’ nel tappone pirenaico di Andorra che è andato a prendersi di prepotenza la maglia rossa, la “roja”. Nelle salite seguenti la benzina sembrava essere finita e il giovane sardo ha dovuto cedere il primato, dopo cinque tappe, al padrone di casa, “Purito” Rodriguez. Ma è stata decisiva la cronometro di Burgos, vinta come da pronostico dal giovane Dumoulin. Per Aru sembrava semplice recuperare i 3’’ di svantaggio dal passista olandese, ma nella frazione di ieri, complice una caduta, sono stati altri tre i secondi persi. Oggi sarebbe servita un’impresa, tenendo presente la tenacia e la combattività di Dumoulin che invece nella salita conclusiva, a 20 km dal traguardo, è saltato perdendo quasi quattro minuti dal vincitore di giornata, Ruben Plaza Molina, e le speranze di salire anche solo sul podio. E dopo i piazzamenti degli anni scorsi al Giro e alla Vuelta il “Cavaliere dei 4 mori” centra la sua prima grande vittoria della carriera pur senza conquistare nemmeno una vittoria di tappa. Un trionfo festeggiato in tutta Italia, in tutta Sardegna e in particolare a Villacidro. Il futuro è tutto per lui che oggi da promessa è diventato una rivelazione. Ora appuntamento al mondiale, se il CT della Nazionale Davide Cassani deciderà di convocarlo, e al Giro di Lombardia che chiuderà la stagione ciclistica. Domani l’ultima tappa della Vuelta, a Madrid, poco più che una formalità alla fine della quale verrà finalmente premiato il vincitore.
Lorenzo Argiolas
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