Oggi il Corpo Forestale ha arrestato un giovane di Assemini ritenuto responsabile di almeno due incendi boschivi ad Assemini e Decimomannu.
Lo scorso 28 giugno è stata una giornata difficile per l’emergenza incendi. Tra le 14 e le 16, una sequenza di sei incendi ha interessato i territori comunali di Assemini, Uta e Decimomannu. Numerose le chiamate pervenute al 1515 del Corpo Forestale, per segnalare l’impressionante escalation di roghi.
Le squadre del Corpo Forestale – stazione di Uta e Gauf, nonché dell’Agenzia Forestas oltre che dei Vigili del fuoco e Volontari, erano impegnate negli interventi di spegnimento. Vista la gravità degli eventi, per la soppressione delle fiamme è stato impiegato anche l’elicolttero del Corpo Forestale decollato dalla base di Marganai.
Tra i vari fronti incendivi, particolarmente grave risultava l’incendio di Assemini – Grogastu, che lambiva la struttura dell’azienda Contivecchi e interessava alcuni rimboschimenti.
Tra le varie segnalazioni al 1515, ne è pervenuta una da una coppia di cittadini, che si trovava in località Terramaini – agro di Decimomannu, in prossimità della strada statale 130. In tale sito, i segnalanti avevano distintamente notato una persona china sul piano di campagna, intenta ad appiccare delle fiamme evolutesi in incendio. I cittadini fornivano all’operatore del 1515 una serie di ulteriori preziose informazioni circa il veicolo fuoristrada con il quale l’individuo si allontanava dalla zona.
Poco dopo, in località Grogastu, diversi incendi interessano l’agro di Uta e Assemini. I componenti di una squadra di volontari di Capoterra, chiamati dal Centro Operativo Provinciale per lo spegnimento, notavano distintamente un veicolo uscire a forte velocità da una strada di penetrazione rurale. Dalla direzione di provenienza del mezzo, in pochi istanti si sviluppava un ulteriore incendio che presto assumeva vaste proporzioni. L’auto avvistata dai volontari, un fuoristrada, era la stessa guidata dal presunto incendiario, notata poco tempo prima dalla coppia.
Con gli incendi ancora in corso, interveniva il nucleo specialistico investigativo del Corpo Forestale dell’Ispettorato di Cagliari, che raccoglieva le informazioni e individuava l’auto e la persona. A seguito di un’accurata perquisizione nel mezzo fuoristrada, oltre a diversi accendini tutti funzionanti, si riveniva una bustina aperta contenente tre frammenti di materiale infiammabile tipo “diavolina”. Tutti i materiali venivano sottoposti a sequestro.
Inoltre si acquisivano le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, che confermavano le segnalazioni.
Gli elementi probatori raccolti dal nucleo investigativo univoci e concordanti nell’individuare l’uomo come presunto responsabile di almeno due dei sei incendi che tra le 14 e le 16 hanno interessato l’agro di Decimonannu, Uta e Assemini.
Il Pubblico Ministero Andrea Vacca, per il concreto pericolo di reiterazione del reato e data la gravità dello stesso, ha richiesto l’applicazione di una misura cautelare che il Giudice per le Indagini preliminari Michele Contini ha accolto, disponendo gli arresti domiciliari.
Si tratta di A. G. 41 anni di Assemini incensurato occupato in servizio di ambulanze, accusato del delitto di incendio boschivo doloso punito con la pena sino a 15 anni di reclusione.
L’operazione di arresto del presunto incendiario è stata caratterizzata dall’attiva collaborazione di cittadini e volontari, i quali con le loro testimonianze e segnalazioni hanno permesso agli specialisti del Nucleo Investigativo di ricostruire le circostanze che hanno portato al grave reato e di evitare l’innesco doloso di ulteriori focolai.
Quella odierna è la seconda misura cautelare per il reato di incendio nella stagione 2022; sono comunque in corso ulteriori indagini da parte del Corpo Forestale per individuare i responsabili degli incendi che stanno interessando il territorio regionale e per i quali si attendono rilevanti sviluppi. È importante la decisa e tempestiva collaborazione dei cittadini, al fine di segnalare al Corpo Forestale non solo l’insorgenza degli incendi, ma anche situazioni e circostanze utili per individuare i responsabili di questo grave reato, che compromette l’ambiente naturale, lo sviluppo economico e la sicurezza delle persone e degli insediamenti.
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