di Maurizio Onidi
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Incapacità e presunzione, due sostantivi femminili che “scecherati” formano una miscela esplosiva che in caso di deflagrazione possono provocare seri danni.
Abbiamo avuto e continuiamo a vedere i risultati di questa “miscela” in campo politico, amministrativo, nella gestione della cosa pubblica e privata.
Molto spesso la possiamo notare persino nella organizzazione e gestione di una semplice festa paesana che non per questo ha meno importanza, anzi.
Questi risultati sono ancora più evidenti quando gli eventi si verificano, con modalità identiche ma risultati differenti. Eppure gli scenari sono gli stessi come pure gli attori che di volta in volta entrano in scena.
Proprio in tali circostanze le differenze appaiono più evidenti.
La presunzione di un uomo solo al comando, pur bravo che sia, non ha mai portato buoni risultati a differenza di chi cerca e ottiene la collaborazione del gruppo.
Il capo che non coinvolge e non delega, a fronte del mancato raggiungimento dell’obiettivo, ne scarica sui sottoposti le responsabilità.
Peggio ancora fa il capo che delega e non verifica.
Non è un caso se nelle strutture che si rispettano, il capo che non riesce nel coinvolgimento del personale a lui affidato nel processo produttivo viene “garbatamente e spintaneamente” messo alla porta.
Ancora una volta si fa confusione sul concetto di “Autorità e Autorevolezza”.
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