di Carlo Fadda
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Dal primo di ottobre dell’anno appena passato, la popolazione di Barumini è priva di un servizio essenziale.
Sono trascorsi tre lunghi mesi, da quando l’edicolante Bernarda Sergi ha deciso di abbassare le serrande in viale Umberto e chiudere l’attività di vendita di giornali e periodici.
Un esercizio al pubblico presente nella comunità da oltre 60 anni, quando a vendere quotidiani e riviste era allora la zia dell’ultimo gestore, dalla quale rilevò quell’edicola nel 2003.
«Ci sono stati anche alcuni timidi interessamenti da parte di qualche giovane per rilevare l’attività, ma spaventano parecchio i tributi e le imposte da pagare», racconta Bernarda Sergi. Tra le tante tasse, pare infatti che, anche l’ADG (Azienda Distribuzione Giornali), che opera nel territorio isolano da oltre quarant’anni, chieda alcune migliaia di euro di fidejussione come garanzia al nuovo gestore. «Tanti soldi per cominciare il nuovo lavoro, che creano timore e apprensione ai possibili nuovi acquirenti. Chi è preposto a legiferare, dovrebbe incentivare e agevolare la possibilità di un nuova occupazione per i giovani», sostengono alcuni ragazzi potenziali acquirenti.
Di non secondaria importanza, è anche il calo continuo delle vendite di quotidiani e riviste su carta stampata, a favore delle pubblicazioni on line di tante testate giornalistiche nazionali ed estere su internet, in cui si visualizzano articoli, notizie, rubriche, foto, video, e tanto altro ancora.
Nel frattempo a Barumini si possono acquistare solamente i quotidiani in un bar del paese, ma per tutte le altre pubblicazioni periodiche e non solo, bisogna spostarsi in alcuni paesi limitrofi, con evidenti disagi per gli abitudinari lettori.
Un grave danno di immagine per il paese famoso nel mondo per il nuraghe Su Nuraxi patrimonio mondiale Unesco dal 1997, visitato ogni anno da oltre centoventimila persone.
Moltissimi si chiedono: per quanto tempo durerà questo disservizio pubblico?
La popolazione spera che, col nuovo anno arrivi anche la soluzione per la riapertura dell’edicola.
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