di Carlo Fadda
____________________________
Al Centro culturale Giovanni Lilliu è stata inaugurata la mostra “Sardegna nuragica – scavi e scoperte tra Ottocento e Novecento” allestita dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna. Reperti inediti scoperti tra 800 e 900 mostrati tra le antiche pagine dei giornali dell’epoca, mai messi in luce prima d’ora, che raccontano una storia millenaria, avvolti in altri reperti, per raccontare una storia nella storia.
Un percorso espositivo che racconta la storia di alcuni importanti ritrovamenti, tra cui quelli di Santa Vittoria di Serri, di Teti, Ozieri e Chilivani, senza dimenticare gli importanti rinvenimenti di Nuragus. «Con questa mostra daremo la possibilità di scoprire tanti altri tesori della Sardegna nuragica e dell’Ottocento-Novecento, con l’intenzione di poter accogliere ancora tantissimi altri visitatori che arrivano a Barumini per visitare il sito archeologico de Su Nuraxi», sottolinea Emanuele Lilliu presidente della Fondazione Barumini.
Nel percorso espositivo è possibile vedere immagini degli scavi o leggere antiche pagine di giornale dell’Isola, dell’Italia e di settore, che ricordano storie contenute in vecchi articoli di stampa. «La mostra racconta la storia archeologica in Sardegna, dai rinvenimenti che avevano iniziato ad attirare l’attenzione anche dell’archeologia fuori dall’Isola, fino agli scavi che venivano fatti soprattutto da Antonio Taramelli, dopo la fine della Prima guerra mondiale – afferma Gianfranca Salis della Soprintendenza Apab – In questa mostra vogliamo raccontare anche la nascita dell’archeologia moderna oltre che il periodo dove affonda la passione per l’archeologia nuragica. Un’occasione importante per continuare a far emergere reperti che vengono restaurati e conservati con cura». Questo allestimento conferma che Barumini è sempre attiva nell’offerta ai propri visitatori, creando l’ennesima opportunità per una visita integrata ai vari siti del paese, ad iniziare dal nuraghe Su Nuraxi sito Unesco dal 1997, il Polo museale di Casa Zapata con all’interno Nuraxi ‘e Cresia, il Centro culturale Giovanni Lilliu che ospita sia le mostre stabili che itineranti e la scuola di restauro di reperti archeologici nel centro storico del paese.
Andreina Ghiani, una delle curatrici della nuova mostra, sottolinea come «allestire queste mostre è sempre molto emozionante, anche nel prendere in mano degli oggetti e dei reperti appartenuti a uomini di duemila o tremila anni fa. Attraverso questi materiali si da la possibilità al visitatore di calarsi in quella dimensione spazio-temporale della memoria e dell’intelligenza dell’uomo». Sarà sicuramente un’importante vetrina regionale e nazionale per divulgare il patrimonio storico, archeologico, culturale e ambientale dell’intera Sardegna antica, da rivivere attraverso gli oggetti delle civiltà dei nostri antenati, riscoperti e rinvenuti nell’intero territorio dell’Isola. Questo è turismo culturale che genera sviluppo, ricadute economiche e occupazionali nell’intero territorio. Soddisfazione tra i dirigenti della Fondazione Barumini Sistema Cultura che gestisce i monumenti archeologici, storici e culturali del paese della Marmilla famoso ormai nel mondo intero. La mostra resterà aperta tutti i giorni sino al prossimo 3 novembre.
Aggiungi Commento