Il femminicidio raccontato a teatro. Non in una vicenda moderna, ma con una favola antica che, riadattata in un paese qualunque del Campidano, tra situazioni comiche e momenti drammatici, fa vivere allo spettatore l’angoscia, la paura ed il senso d’impotenza che può provare una moglie che subisce violenza dal suo compagno. Così, il laboratorio teatrale Fueddu e Gestu, diretto da Giampietro Orrù e Maura Grussu, usando come spunto la favola classica di Charles Perrault “Barbablù” ha messo in scena “Brabasulla”.
La presenza di numerosi attori serramannesi, molti alla loro prima esibizione in pubblico, ha fatto si che il 10 giugno, il Centro Teatrale Fueddu e Gestu di Villasor, fosse invaso da un folto pubblico proveniente da Serramanna. Nicola Cireddu, Donatella Pintus, Valentina Seu, Gabriela Zucca, Elena Fadda, Dolores Pani, Alba Melis e Laura Atzori, tutti di Serramanna, Stefania Porta, di Samassi ma, da anni, residente a Serramanna, insieme a Rosangela Garau di Sanluri, Silvia Montis di Villasor e Dario Piras di Decimoputzu, con le loro ottime interpretazioni, hanno emozionato e divertito il pubblico presente in sala, regalando parecchi spunti di riflessione su invidia, avidità, disagio economico e sul dramma sempre troppo attuale della violenza domestica e del femminicidio. Il matrimonio visto, non come atto d’ amore ma, come facile fuga dalla miseria o traguardo finale e massima ambizione femminile.
Non solo teatro quindi, ma tragica realtà: oggi, così come in passato, oltre le porte chiuse di una balla casa piena di oggetti di valore, dietro l’accecante scintillio dell’apparenza, spesso si nascondono orrori che non è possibile raccontare, disperazione, paura e catene invisibili che, senza un deciso aiuto esterno, non permettono alla vittima di riprendere in mano la propria vita ed il proprio destino.
Francesca Murgia
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