di Sandro Renato Garau
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La discussione per l’elezione del Presidente della Repubblica si sta accendendo sempre più e, per assurdo, lo è soprattutto tra chi non deve votare. Le ipotesi si inseguono, uniscono e dividono.
La Costituzione Italiana all’articolo 83 prevede che chiunque se ha compiuto 50 anni, se gode dei diritti civili e politici può essere eletto Presidente della Repubblica.
Questo il dettato. Anche se non è rigorista, la Costituzione obbliga chi rappresenterà l’Italia ad avere un passato specchiato.
È evidente che se si rinuncia a questa prerogativa la nazione perde la sua credibilità interna e internazionale. C’è un’altra regola, non scritta e non secondaria: deve godere di buona salute. Chi ha fatto politica sin da giovane racconta che quando si invecchia è sempre più difficile seguire e poter orientare processi complessi. L’età ha un suo senso e la vecchiaia, sovente, diminuisce sia le capacità psichiche che fisiche.
Rappresentare lo stato, far politica è fatica anche fisica e se uno è vecchio, è vecchio, anche se in buono stato. Chi osserva, anche da lontano, non può che sperare che i nostri rappresentanti, possano scegliere il meglio. Saggio, equilibrato, esperto quanto basta. Le figure autorevoli, maschi e femmine, nei vari settori della società italiana non mancano, spesso sono silenziose, hanno servito e servono la comunità senza clamori. Una garanzia per le istituzioni repubblicane. Di una di queste si ha bisogno. Nonostante la rappresentazione teatrale del momento essere fiduciosi è d’obbligo augurando a tutti un “rigurgito” di dignità e discernimento. Buon Presidente della Repubblica Italia! E… soprattutto Italiani.
Sandro Renato Garau
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