Si è conclusa la terza edizione de “Sa Festa Nosta”, manifestazione per il carnevale serramannese che quest’anno si è svolta in due giornate per un fine settimana all’insegna della tradizione e del gusto classico contemporaneo, espressione giovanile di fantasia e creatività. Svoltasi nelle strade del paese e nello storico parco giochi “L’Arcobaleno” di viale Sant’Ignazio, la rassegna, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e di alcuni sponsor locali, è stata organizzata dall’ Associazione culturale Tradizioni Popolari che, nella circostanza, ha inaugurato anche l’inizio del terzo anno di vita.
Tutto ebbe inizio nel 2017; durante la presentazione della neonata associazione, in occasione de “Sa Festa Nosta” venne allestita una mostra dedicata al pittore serramannese Giuseppe Carcangiu che, nel 1956 lavorò nella chiesa di San Leonardo. Nel 2018 la festa raccolse l’apprezzamento delle famiglie che gradirono la preparazione di un evento per carnevale che coinvolgesse adulti e bambini. Oggi, in ragione di quel risultato, per l’edizione da poco conclusa, sono state proposte due date, un sabato e una domenica. Per il primo appuntamento di apertura, vi è stata l’opportunità di assistere alla rappresentazione delle maschere tradizionali tipiche indossate dai gruppi arrivati da diversi paesi dell’Isola; da quelli dell’interno e montani a quelli costieri. Si sono esibiti gli “Scruzzonis” di Siurgus Donigala, “Is Cerbus” di Sinnai, “Bois – Fui janna morti” di Escalaplano” e i “Tumbarinos” di Gavoi. Questi ultimi con la loro musica hanno accompagnato il ballo e in conclusione della serata, è stata offerta la cena per gli ospiti partecipanti.
Il secondo appuntamento durante la serata, conclusivo della rassegna, ha visto la partecipazione dei più piccoli, in compagnia dei genitori, con sfilata e musica – animata dal DJ Simon Medda – svoltasi in modo itinerante; al termine, momento degustativo con dolci tipici di carnevale.
Nel futuro prossimo, l’associazione Tradizioni Popolari, sempre per la promozione del patrimonio culturale del territorio proseguirà la propria attività di ricerca sulle tradizioni di un tempo, attraverso i progetti scolastici, per le materne ed elementari, oltre le normali attività del gruppo composto da bambini e adulti impegnati nelle lezioni di ballo sardo al suono delle launeddas, come si usava nelle piazze nella più antica tradizione campidanese.
Giovanni Contu
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