L’assurdità, l’anomalia, vero e proprio paradosso per una struttura sanitaria nuova di zecca frequentata (naturalmente) anche da persone colpite da gravi problemi di deambulazione è giunta finalmente al capolinea. A distanza di quasi due anni dalla sua inaugurazione si pone infatti rimedio attraverso un finanziamento ad hoc all’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nella Casa della Salute che tante proteste e lamentele, a onor del vero troppo leziosamente prese in considerazione, hanno provocato tra i cittadini.
A porre rimedio al gravissimo errore progettuale si provvede ora grazie a un emendamento dell’importo di 30.000 euro presentato dal consigliere di Fratelli d’Italia Gianni Lampis inserito nella manovra finanziaria 2019 recentemente approvata dal Consiglio Regionale.
Le barriere architettoniche presenti costituite da undici gradini – per taluni un vero e proprio off-limits invalicabile – verranno dunque sostituite da una rampa d’accesso che dovrebbe finalmente porre fine ai numerosi disagi subiti sia dai cittadini sia dal personale sanitario operativo con uso di barelle.
Il dossier Casa della Salute rimane però in forte codice rosso. L’opera attesa da anni alla situazione attuale è più di un’incompiuta. La struttura nuovissima, funzionale e spaziosa dotata di un buon parcheggio esterno è infatti ancora priva di gran parte di quei servizi di specialistica che avrebbe dovuto erogare.
È il fallimento della politica visibile a occhio nudo: i tagli alla sanità operati nell’ultimo quinquennio dalla giunta Pigliaru e dall’Assessore Arru non ha avuto pietà neppure di questo presidio di base concepito per venire incontro a un territorio vastissimo sul quale gravitano diverse case sparse, una decina di villaggi turistici particolarmente affollati nel periodo estivo e tre frazioni. Il centro polifunzionale è ancora vuoto, o quasi. Finora solo due dei quattro medici di base invitati al trasferimento della propria sede hanno risposto positivamente. La pediatra che da anni opera nella cittadina mantiene ancora il proprio ambulatorio nella scomodissima via Dante. Mancano tutti gli specialisti ad eccezione del servizio di Igiene Mentale.
I programmi a suo tempo pubblicizzati con troppa enfasi sono stati completamente disattesi. Lo ricorda con fermezza anche l’assessore alla Sanità del comune di Arbus Elisa Caddeo che pur riconoscendo l’utilità dell’opera finanziata e la necessità di porre fine a quel disagio lamenta il mancato rispetto del crono programma previsto in fase di progettazione e confermato dalle autorità sanitarie quando nell’aprile del 2017 venne inaugurata la struttura.
L’apertura della nuova Casa della Salute di Arbus avrebbe dovuto far compagnia a quella di Villacidro, da tempo già operativa, e far parte assieme al potenziamento del poliambulatorio di via Bologna a Sanluri, di un percorso che individuava nel decentramento i nuovi strategici obiettivi regionali in materia di sanità. Tanto si è speso, nulla si è prodotto.
Neppure quel mini ambulatorio infermieristico per piccole urgenze, applicazioni di flebo e medicazioni così come è rimasta lettera morta l’allestimento della cosiddetta “area dell’accoglienza” con la presenza di alcuni uffici a carattere amministrativo per il disbrigo di pratiche sanitarie.
Gianni Vacca
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