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ATTUALITÀ

Centro riabilitativo di cardiologia: a quando l’apertura?

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Dell’apertura del centro cardiologico di Villamar non si hanno più notizie ufficiali da diverso tempo; tutto è fermo a quando, dopo la chiusura del bando di gara indetto dall’amministrazione comunale più di un anno fa, è stata individuata la società che si dovrà occupare della gestione del polo sanitario. Da quel momento è partito un continuo susseguirsi di voci ufficiose sull’ipotesi dei tempi dell’apertura; tuttavia del tanto agognato taglio del nastro inaugurale si sa ancora poco o nulla.

Pier Sandro Scano, fra gli ideatori del progetto e presidente della Fondazione che gestisce i rapporti con la nuova società, sulla argomento non si sbilancia: «Siamo arrivati a buon punto delle operazioni burocratiche, tuttavia non siamo ancora in grado di dare delle tempistiche certe; nel breve periodo, presumibilmente, se ne saprà di più». Tutto lascia presupporre che comunque qualcosa si sia mosso rispetto a un anno fa: un indizio, non certo secondario, è il fatto che i residenti della casa di riposo dell’anziano (che occupava una parte del futuro centro ospedaliero) la scorsa estate siano stati trasferiti in un nuovo edificio sito nell’agro villamarese.

L’operazione, tuttavia, non è delle più semplici: il settore sanitario, si sa, rappresenta la prima voce nel capitolo di spesa di Stato e Regioni motivo per cui, insieme a ingenti movimenti di denari pubblici, non è infrequente l’insorgere lungaggini burocratiche. Il progetto è senza dubbio di grande valenza: il centro riabilitativo potrà infatti contare su ben 35 posti letto; una volta operativo, inoltre, diverrebbe, la prima struttura sanitaria in Sardegna finalizzata esclusivamente alla riabilitazione dei malati cardiopatici. Oltre all’aspetto medico ve n’è poi un altro, secondario solo sulla carta, che in tanti seguono con attenzione ed è quello legato al possibile indotto economico che ruoterebbe attorno alla struttura che verrebbe inevitabilmente a generarsi non solo del paese, ma nell’intero territorio. Vox populi, sulla questione centro cardiologico, al momento è divisa: c’è chi crede nell’imminente apertura, chi pensa che occorrerà ancora tanto tempo perché questo avvenga e chi, invece, ritiene che il progetto sia sia destinato a fallire. Ottimisti, attendisti e catastrofisti dovranno però attendere per aver conferma delle proprie certezze: se ne saprà presumibilmente di più fra poco tempo quando, come assicura lo stesso Pier Sandro Scano, verranno definiti alcuni aspetti chiave sui quali al momento si sta lavorando in maniera assidua.

Simone Muscas

RIPRODUZIONE RISERVATA
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