di Antonio Obinu
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Un tempo si chiamava, con tono vagamente ironico, il salone del barbitonsore; in sardo “sa buttega ‘e su brabieri”. Oggi, tagliere i capelli e fare la barba è una forma d’arte e un esercizio di stile per sperimentare nuovi forme espressive e modelli estetici.
Durante la Champion Barber Cup, un campionato a squadre svoltosi nella costa laziale – nata per volontà di un professionista romano nel settore della barberia, Alessandro di Saverio – vi è stata l’occasione per un confronto fra i migliori coiffeurs di tutta Italia. Fra i giudici, il gallurese Gian Battista Aisoni; alla prima classificata, un premio di tremila euro.
Nei diversi team, si segnala una rappresentanza femminile e fra loro tre donne sarde; una di esse, di Carbonia, nel team di Fabrizio Schirru. «Indossare una maglia con i 4 Mori è sempre motivo di entusiasmo», sottolinea il giovane barbiere serramannese, «e non solo per aver preso parte in una competizione nazionale, quanto per un’esperienza molto intensa dalla quale ci si sente gratificati sotto tutti i punti di vista in un confronto ai massimi livelli».
Dal più piccolo, non ancora maggiorenne, ai cinquantenni più anziani, l’appartenenza anagrafica ha investito tutte le età, segno che il mestiere del barbiere possiede sempre un certo fascino. La kermesse ha avuto, come vi era da aspettarsi, ampio risalto di pubblico e di interesse da parte dei media. Il prossimo anno, per l’edizione 2010, l’iniziativa verrà anticipata al mese di maggio, sempre a Ostia Antica. La convergenza di interesse fra moda e turismo ancora una volta si rivela determinante per la valorizzazione delle professionalità locali.
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