di Giovanni Angelo Pinna
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Non è una tecnologia e invenzione recentissima ma, sicuramente, esplosa in pieno periodo pandemico da Covid-19. Non sono necessari investimenti e Business Plan di chissà quale importanza, anche sotto l’aspetto monetario, per cominciare.
Sicuramente è necessaria una partita iva poiché, questa attività, non rientra in quelle occasionali, un computer o tablet, ma questi sono già presenti in quasi ogni casa, una connessione a internet, anch’essa già a disposizione di tutti anche utilizzando la connessione del proprio smartphone attivando la funzionalità router Wi-Fi, e una fotocamera.
Quella che è esplosa da ormai qualche anno non è una comune attività di fotografo professionista di matrimoni, cerimonie in genere, tramonti, paesaggi, primi piani ma una evoluzione del “farsi un selfie” (fotografare sé stessi). Fin qui potrebbe sembrare una comune attività, un gioco, se non fosse che, dal 2020, si è registrata una impennata preoccupante di vendita online di contenuti sessualmente espliciti, anche da parte di minori di 18 anni.
Un portale web, ormai diventato fin troppo noto trovandosi nella bocca di quasi la maggior parte dei giovani, un sito web di origini inglesi, inizialmente nato e concepito per sfruttare a livello commerciale la propria creatività a livello professionale (dalle guide di cucina al giardinaggio, dall’edilizia alla editoria o fotografia paesaggistica) e continuare a lavorare e guadagnare anche in periodo di lockdown per proteggersi da Covid-19, è stato trasformato dai suoi iscritti (chiamati Creators – creatori) in un portale dove gli utenti semplici (Users) possono abbonarsi al profilo di un creator e, dietro pagamento di somme, ricevere contenuti multimediali di ogni tipo, anche sessualmente espliciti.
Dalla vendita di foto dei propri piedi, questa è stata la “tipologia più richiesta” che ha fatto esplodere l’utilizzo del portale, fino ai contenuti decisamente più espliciti per qualsiasi orientamento sessuale.
Sul web impazza la corsa al “come faccio a registrarmi anche io sul sito bianco e celeste?” spinti (sia maschi che femmine, giovani e più avanti con l’età) dal facile guadagno (studi affermano che solo una piccola percentuale di Creators è riuscita a generare questo livello di fatturato).
Altre ricerche, però, mettono in guardia famiglie e utenti stessi del portale: attenti a ciò che si cela dietro la possibilità di fare soldi facili, anche a livello psichiatrico e psicologico.
Seppure la legge britannica affermi che per vendere contenuti espliciti sia necessario avere un minimo di 18 anni, seppure questo software (il portale) sia stato concepito per permettere la registrazione solo ed esclusivamente utilizzando il proprio documento di riconoscimento (che deve essere inviato con una certa qualità e con il proprio viso ben visibile), a oggi si sono registrati casi in cui anche minorenni siano riusciti a bypassare questi controlli, facendo credere di essere maggiorenni.
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