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ATTUALITÀ

Conclusa la 368a festa di Sant’Efisio

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di Antonio Obinu
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Con il rientro sabato 4 maggio nella sua chiesetta di Stampace, anche quest’anno la città di Cagliari ha sciolto il voto al suo al suo Santo guerriero.

La processione era iniziata come da consuetudine il 1 maggio diretta alla spiaggia di Nora, luogo del martirio, accompagnata da 2500 devoti vestiti con i costumi tradizionali seguiti dai suonatori di launeddas, 270 tra amazzoni e cavalieri e 18 “traccas, i caratteristici carri trainati con i buoi, dalle donne e gli uomini dell’Arciconfraternita del Gonfalone e l’Alter Nos, figura che rappresenta sia il potere civile che quello religioso. E’ il rappresentate del comune di Cagliari e viene individuato direttamente dal sindaco; quest’anno il prestigioso ruolo è stato ricoperto da Giovanni Ena.

Migliaia di devoti e turisti hanno seguito il percorso da Stampace alla chiesetta di Sant’Efisio Giorgino, dove vengono cambiati gli abiti del santo e dal qui proseguire fino a Sarroch prima di notte.

Il rientro è solitamente in forma più riservata ma non per questo meno sentito e partecipato.

La prima volta che la cittadinanza cagliaritana si rivolse a Sant’Efisio risale al 1652 quando le autorità cittadine chiesero aiuto per sconfiggere la peste che colpiva la popolazione dell’isola. La città si impegnava ogni anno a portare in processione la statua del santo sino al luogo dove subì il martirio accusato di non difendere gli interessi dell’impero romano.

Efisio rivelò a Diocleziano la sua conversione al Cristianesimo e per questo motivo l’imperatore, pur riconoscendogli le doti di un ottimo soldato, lo condannò a morte. Quella che si ritiene essere stata la sua prigione è una vecchia cisterna sotterranea proprio a pochi metri dalla chiesetta di Stampace.

Nel 1720 la figura del Santo apparve in sogno al viceré Filippo Pallavicino di Saint Remy avvisandolo dell’avvelenamento dei pozzi di quello che oggi è il quartier Castello. Esiste anche un’altra interpretazione secondo la quale la sera del Giovedì Santo apparve ad un uomo che stava tramando contro la popolazione della città. Per questo motivo l’Arciconfraternita del Gonfalone organizza tutti gli anni una processione che attraversa sette chiese. Al passaggio sotto al portico di via La Marmora dove si suppone apparve il Santo, i portatori del simulacro si inchinano in riconoscenza dell’azione fatta.

Ancora tra la fine del 1792 e il gennaio del 1973 mentre la flotta francese assediava la città di Cagliari, il Santo apparve ad una monaca che gli suggeriva di portare la propria statua sul bastione del porto. Un violento vento di libeccio nella notte tra il 17 e 18 febbraio causò grossi danni alle navi assedianti costringendole così al ritiro pochi giorni più tardi.

Questi sono solo alcuni degli episodi in cui Sant’Efisio è intervenuto a favore della cittadinanza, ma quasi quotidianamente tante persone in difficoltà personali o di salute si rivolgono al Santo così come testimoniato dai tanti fedeli che soprattutto in occasione di questi giorni di maggio arrivano da tutte le parti della Sardegna ma non solo ad omaggiarlo.

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