La Flc Cgil del Medio Campidano ha organizzato a Gonnosfanadiga un tavolo tecnico sul tema “Quale scuola per il futuro del territorio: idee a confronto”. Essa si prefigura la prima di una serie che verrà organizzata in tutte le province, per parlare dei molteplici problemi che affliggono la scuola sarda.
Alla presenza dei consiglieri regionali Rossella Pinna e Alessandro Collu, del segretario della Camera di Lavoro Gianluigi Marchionni e di altri importanti ospiti, i due segretari Giovanni Spiga della Flccgil del Medio Campidano e Ivanoe Vacca della Flccgil regionale hanno affrontato diversi importanti temi: l’abbandono scolastico, la denatalità, il dimensionamento degli istituti.
All’interno della lunga discussione, alla quale hanno contribuito anche dirigenti e docenti, Ivo Vacca ha esposto alcune criticità della scuola sarda: «La denatalità ha portato già da quest’anno 2700 alunni in meno e altri 2000 mancheranno per l’anno scolastico 2018/2019 e ancora altri 2769 per l’anno 2019/20120». «Come reagirà – ha rimarcato il segretario regionale – la politica di fronte a questa ulteriore contrazione? L’Eurostat ci dice che la nostra dispersione è passata dal 24% al 18%, ma cosa veramente ha prodotto questo dato apparentemente positivo? Come si fa a creare un ponte fra scuola e vocazioni del territorio?»
Alessandro Collu ha affermato che «bisognerebbe evitare di accorpare tante scuole in un unico istituto e puntare maggiormente sulla qualità, poiché la scuola è un formidabile volano di sviluppo». Rossella Pinna ha informato la platea che la Regione sta organizzando l’Osservatorio sulla Scolarità (su proprio emendamento a partire dagli asili – nido) e ha ricordato che, già da quest’anno, ha deciso di non procedere a nuovi ridimensionamenti ma piuttosto ha cercato di concentrarsi sull’offerta formativa.
Gianluigi Marchionni ha sostenuto «per l’importanza che la scuola riveste nella società odierna, il gruppo dirigente, politico e sindacale, si deve mettere nuovamente a discutere e portare soluzioni concrete ai tanti problemi esistenti».
Si è arrivati così, pian piano, a delineare qualche soluzione come quella di proporre nuovi indirizzi professionali (più vicini alle vocazioni del territorio e alle sue esigenze) fatta dal segretario provinciale Gianni Spiga. Oppure di una legge regionale sulla scuola, commisurata alle esigenze geografiche e demografiche della nostra isola, fatta da Ivo Vacca. «Per fare una scuola di qualità occorre tanta formazione», aggiunge Maria Antonietta Atzori dirigente dell’Ipsia di Guspini.
La scuola di qualità è anche una scuola bella hanno sostenuto i docenti: «La maggior parte delle nostre scuole sono squallide; i ragazzi hanno anche bisogno di bellezza e di arte, altrimenti dalla scuola scappano».
Insomma, gli spunti emersi sono stati veramente numerosi e mentre la Flc ha promessa altri tavoli di confronto (anche alla presenza degli studenti), i due consiglieri regionali hanno proposto di ritrovarsi attorno al tavolo della programmazione territoriale. Tutti sono stati concordi nel sostenere che la strada giusta sia quella del confronto di tutte le parti, che porti a soluzioni condivise.
Luciana Mele
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