La straordinarietà di quello che sta succedendo dal 6 febbraio in Sardegna sfocia nella decisione dell’amministrazione del paese termale di indire un consiglio comunale in tutta fretta per schierarsi al fianco di coloro che tengono in piedi il comparto agro-pastorale, l’ossatura dell’economia isolana, quella che rischia il collasso a causa della caduta del prezzo del latte, appena 60 centesimi al litro iva inclusa, un’inezia, un importo che è ben lontano dal riuscire a coprire i costi di produzione e che rischia di portare alla chiusura migliaia di imprese del comparto in questione.
Per questo motivo, il 12 febbraio una ventina di imprenditori agricoli si sono ritrovati nell’aula consiliare a discutere della problematica in un confronto aperto con i gruppi di maggioranza e minoranza al completo, perché nessuno stavolta è voluto mancare: «Ci dispiace che il latte venga buttato, questo significa buttare il lavoro e i sacrifici, anche se la protesta è stata anche regalarlo, poiché così si sottrae agli industriali la materia prima. Averla iniziata e portarla avanti è giusto e sacrosanto, perché è evidente che esiste una posizione dominante da parte degli industriali rispetto ai produttori», è la considerazione del sindaco Roberto Montisci.
Gli fa eco il capogruppo di minoranza Roberto Caddeo: «Bisogna poter controllare il mercato del derivato, perché sono poi le aziende di trasformazione della materia prima che impongono il prezzo di vendita dei prodotti e, di conseguenza, quello del latte. Bisogna che i pastori vengano rappresentati all’interno degli organismi dove si decidono i prezzi».
La voce degli imprenditori presenti è univoca: «Noi non vogliamo l’elemosina di questi contributi, vogliamo essere pagati per il nostro prodotto e, per questo motivo, la protesta non finirà». Nel frattempo continuano i blocchi in varie parti della strada statale 131: «Dispiace creare disagio, si presume che i blocchi continueranno, ma soltanto dove ci sono i caseifici». All’amministrazione comunale non chiedono niente, solo sostegno durante le manifestazioni e supporto in questo loro momento critico, anche solo appendendo un lenzuolo con una scritta fuori dall’edificio comunale, cosa che è stata subito fatta, perché «i pastori garantiscono l’identità del nostro territorio e questa è una battaglia di tutti che ci deve vedere uniti, perché se perdete voi, perdiamo tutti», è la conclusione dell’assessore Andrea Caddeo.
Manuela Corona
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