Va avanti il tortuoso cammino che vede contrapporsi il Comune di Sardara alla Conter.sar, la società consortile che nel 1993 si occupò di svolgere i rilievi topografici e i tracciamenti presso il novello stabilimento termale di Sardara, dalla costruzione dell’albergo ai parcheggi, dagli impianti sportivi alle condotte idriche e fognarie, oltre a svariate opere minori. Quando c’è in ballo una controparte che fa capo ad una amministrazione pubblica i tempi della giustizia italiana sono, se possibile, ancora più lunghi rispetto a quelli che vedono contrapporsi dei normali cittadini; e infatti questa vicenda dura ormai da quasi 20 anni, “un periodo lungo di lavori importanti e complessi, con un apparato normativo che non aiuta a districare la matassa su chi abbia ragione”, ammette il sindaco Roberto Montisci, cercando di fornire risposte sull’andamento del contenzioso, sollecitate dalla minoranza durante l’ultimo consiglio comunale. Il punto sulla vicenda è che, dopo tre anni dalla rinuncia all’incarico di consulente tecnico d’ufficio da parte dell’ingegnere che se ne stava occupando, il tribunale di Cagliari il 15 giugno scorso ne ha nominato uno nuovo, l’ingegner Gariazzo, ed ha fissato in centocinquanta giorni il termine entro il quale quest’ultimo dovrà depositare la relazione definitiva con tutti i dati raccolti dai consulenti tecnici delle parti in causa. L’amministrazione comunale ha ritenuto perciò opportuno incaricare un consulente tecnico esterno che si dedichi esclusivamente a produrre la documentazione necessaria da fornire al tribunale, ruolo che fino ad ora non era stato affidato ad alcuno.
Sulle lungaggini della giustizia sia maggioranza che opposizione sono consapevoli di come non si possa fare nulla, infatti “come pubblica amministrazione non possiamo prendere decisioni come farebbe un privato, che potrebbe trovare un accordo per chiudere il tutto in maniera equa”, aggiunge Montisci. “Stiamo spendendo tanti soldi e ne dovremmo spendere altri. Quello che possiamo fare, e che faremo, è quello di far spendere alle casse del Comune il meno possibile”.
A quest’ultima speranza si aggancia il capogruppo di minoranza Roberto Caddeo che, oltre ad aspettarsi dal sindaco maggiori approfondimenti dal punto di vista legale, fa anche una mesta previsione: “se malauguratamente il Comune di Sardara dovesse risultare soccombente, le richieste avanzate potrebbero mettere in grossissima difficoltà l’amministrazione, perché le somme sono ingenti”.
La voce è unanime da ambo le parti, con un “speriamo bene” collettivo che è d’obbligo.
Manuela Corona
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