di Fabiola Corona
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La situazione che si sta vivendo, a causa delle norme di restringimento contro la diffusione del Coronavirus, non è sicuramente tra le più facili e molti sono i dubbi e le domande che i cittadini si stanno ponendo in queste ore.
Abbiamo raccolto le più frequenti e le abbiamo sottoposte al sindaco Alberto Urpi per cercare di fare chiarezza.
È necessario compilare l’autodichiarazione anche per gli spostamenti all’interno del proprio Comune di residenza?
Sì, l’autodichiarazione deve essere compilata anche per gli spostamenti all’interno del proprio Comune, perché da quella si evince per quali motivi il singolo si sta spostando.
L’autodichiarazione deve essere portata con sé nel momento in cui si esce da casa propria o verrà fatta compilare al singolo dalle autorità durante i controlli?
L’autodichiarazione la si deve portare con sé già compilata.
È necessario compilare un’autodichiarazione diversa per ogni luogo in cui si è diretti o basta un’unica autocertificazione che comprenda più luoghi?
Ne servono diverse: una sarà per il supermercato, una per la farmacia e così via. Ossia una per ogni tipo di commissione che si fa.
È possibile recarsi da casa propria a quella di un familiare o di un amico anche solo per una semplice visita di cortesia?
No. Una visita non è motivo d’urgenza, né di lavoro né di salute.
I bar e i ristoranti chiudono alle 18. Ciò vale anche per le pizzerie/fast food d’asporto o è possibile ordinare una pizza per cena utilizzando il servizio a domicilio?
I bar e i ristoranti chiudono alle 18, le pizzerie d’asporto e simili no, perché queste fanno un servizio analogo a quello di una rivendita e perciò è possibile comprare una pizza o altro per cena.
A quale numero di persone ci si riferisce quando si parla di “assembramento”?
Già cinque o sei persone è un numero rilevante, ma in ogni caso ricordo che anche solo due persone hanno l’obbligo di tenere la distanza di sicurezza di almeno un metro.
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