di Francesco Diana
_____________________

La segregazione domiciliare imposta nel tentativo di arginare la grave pandemia prodotta dal Coronavirus, ha suggerito a ciascuno di noi l’adozione di schemi comportamentali finalizzati al mantenimento dell’integrità fisica e mentale.
Premesso che l’attività fisica, oltre che dall’età di ciascuno di noi e dai relativi acciacchi che questa comporta è stata condizionata dagli spazi a disposizione, quella intellettuale, invece, costantemente bombardata da principi molto spesso contrastanti fra loro, espressi dai vari scienziati di riconosciuto spessore accademico, ci ha spinto a fare ricorso alle nostre limitate risorse intellettuali, nel tentativo di capire ciò che realmente succede intorno a noi, e mantenere nel contempo operative le cellule cerebrali.
Diciamo subito che la proverbiale diffidenza dei sardi ci ha portato finora a ritenere, nonostante i numerosi comunicati ufficiali e le interviste rilasciate da illustri scienziati, dai governanti delle nazioni e dagli esponenti politici di qualunque partito, che la “verità vera” non sia ancora venuta a galla!
Per questi motivi, lungi da voler indegnamente scimmiottare una delle tesi più famose della storia della filosofia e chiedendo preventivamente scusa al grande Socrate, abbiamo sentito l’esigenza di fare ricorso alle nostre limitate competenze informatiche, eseguendo delle ricerche capaci di dare risposta ai numerosi interrogativi, che minano costantemente la nostra serenità. Lo abbiamo fatto partendo dall’unica certezza condivisa da tutti: quella secondo cui il Pipistrello sarebbe l’agente primario responsabile della diffusione del Coronavirus.
Il Pipistrello, mammifero placentato appartenente all’ordine dei Chirotteri, da molti ritenuto a torto un essere immondo, assimilabile al vampiro capace di succhiare il nostro sangue o colpevole di aggrovigliarsi tenacemente ai capelli di quanti inavvertitamente dovessero intralciare le loro traiettorie durante i voli notturni nelle sere d’estate.
In realtà si tratta di un mammifero non solo innocuo per l’uomo, ma addirittura utile poiché si nutre in prevalenza d’insetti per noi fastidiosi, quali le zanzare, o dannosi per l’agricoltura (parassiti vari).
Se ne conoscono circa 1500 specie diverse, delle quali circa una trentina presenti nel nostro paese. La loro principale caratteristica, benché dotati di adeguate capacità visive, è quella di potersi avvalere di particolari organi timpanici con funzione di “Sonar” che, utilizzando ultrasuoni a frequenza molto alta, consentono d’individuare a distanza qualunque ostacolo che dovesse frapporsi al loro svolazzare negli spazi tenebrosi.
Detto ciò in suo favore, dobbiamo purtroppo aggiungere che il Pipistrello, universalmente specie protetta come citato in altre occasioni, è stato additato con assoluta certezza come il primo traghettatore del virus, successivamente trasmesso all’uomo ad opera di un animale intermedio non ancora identificato con la dovuta certezza.
A tal proposito, è opinione generale che il mercato di Wuhan, dov’è fiorente la vendita di animali vivi, sia stato il teatro ideale per il trasferimento del virus da una specie all’altra e quindi all’uomo, attraverso il fenomeno conosciuto col termine “Spillover”, ossia salto interspecifico.
Ma mentre i cinesi attribuiscono al “Pangolino” il ruolo di vettore del virus sull’uomo altri, come nello specifico l’Università Campus Bio-Medico di Roma, ipotizzano che la pandemia possa avere avuto origine direttamente dai pipistrelli, venduti in grandi quantità nel citato mercato, sia allo stato vivo sia macellati. Il salto di specie, quindi, sarebbe avvenuto direttamente, senza il concorso di un animale intermedio, come da più parti ipotizzato.
Come avverrebbe tale processo?
Ci è sembrato di capire che ogni volta che il Virus infetta un nuovo ospite, mescola il proprio patrimonio genetico con quello di eventuali altri virus presenti nell’organismo e si riproduce all’interno della cellula infettata, per poi abbandonarla con un corredo genetico diverso, andando poi a infettare un nuovo individuo.
A tal proposito, da autentici profani, ci auguriamo che tali mutamenti genetici, benché preoccupanti, avvengano unicamente all’interno degli animali intermedi, vettori probabili della propagazione sull’uomo.
La cosa che ci colpisce in modo particolare è rappresentata dal fatto che i Pipistrelli che, come assodato, costituiscono il vettore di molti virus, non sono mai contagiati da nessuno di questi. Ciò deriverebbe dal fatto che questi mammiferi sono in grado di produrre anticorpi in grande quantità, generando così una difesa immunitaria che consente loro di convivere con un virus senza alcuna conseguenza.
Ciò ci porta a pensare che l’utilizzo degli anticorpi prodotti dai pipistrelli, potrebbe costituire una concreta base di partenza per la ricerca scientifica finalizzata alla realizzazione di un vaccino efficace contro il Covid-19 o, almeno, per la produzione di un farmaco in grado di contrapporsi al virus, specie nelle sue manifestazioni più cruente e letali.
Forse era proprio questa la ricerca che la comunità scientifica cinese stava compiendo nei laboratori di Wuhan, nel momento in cui si è verificata la fuga di qualche esemplare di chirottero (Pipistrello a ferro di cavallo, scientificamente classificato col nome di Rhinolophus Sinicus), andato poi a infettare gli animali vivi presenti nel vicino mercato!
Peraltro, stando a quanto pubblicato dal “Il Fatto Quotidiano”, il rapporto presentato dal “Bulletin of Atomic Scientists”, evidenzierebbe seri dubbi sulla sicurezza dei siti scientifici di Wuhan. Analogamente anche “Wastington Post” riferisce che diplomatici Usa, recatisi a Pechino nel 2018, avevano denunciato carenze del laboratorio di virologia di Wuhan, che da qualche tempo conduceva esperimenti non precisati sui pipistrelli, grazie anche a finanziamenti americani.
Tuttavia, smentendo tutte le ipotesi fantascientifiche secondo le quali i pipistrelli sarebbero scappati inavvertitamente dai laboratori mentre erano in corso dei test finalizzati alla ricerca di sistemi di lotta biologica, i funzionari dell’OMS hanno assicurato che non vi sarebbero state prove scientifiche riguardanti l’eventuale produzione di Virus in laboratorio per scopi militari.
In ogni caso, stando a quanto pubblicato dal “Messaggero”, sembrerebbe che il laboratorio di Shangai, che l’undici gennaio aveva reso noto il genoma del Covid-19, sarebbe stato chiuso per “rettifica” e che molti medici e giornalisti, che per primi riportarono la notizia dell’epidemia, risulterebbero misteriosamente scomparsi.
Lo stesso Macron, in una recente intervista, ha lasciato intendere che sono successe cose che il mondo ancora non conosce con certezza!
Concludendo la nostra ricerca, che non ha dato risposta ai tanti interrogativi ma ne ha addirittura generato degli altri, non possiamo che condividere i dubbi espressi da Macron, chiedendoci anche noi:
- a) cosa è ancora nascosto al mondo intero da parte della Cina?
- b) cosa nascondono al popolo i governanti di tutti i Paesi del mondo?
- c) le variazioni genetiche del Covid-19 avvengono nel passaggio dall’animale intermedio (pipistrello) a quello vettore (pangolino o altro) o possono avvenire anche, Dio non voglia, nel contagio da uomo a uomo?
- d) perché l’Italia, paese molto distante dalla Cina, è stata la prima nazione al mondo pesantemente contagiata, partendo addirittura dalle regioni che disponevano di una sanità all’avanguardia?
- e) le altre nazioni del mondo, contagiate contemporaneamente all’Italia, hanno tenuto la notizia segreta?
- f) la tanto decantata solidarietà fra i popoli della terra, emersa per fronteggiare il dilagare della pandemia, reggerà nel momento in cui avverrà la ripresa delle attività produttive per la conquista delle relative fasce di mercato?
Questo e tanto altro continuiamo a chiederci sperando di avere adeguate risposte!
Nel frattempo però, con l’umiltà che ci ha consentito di prendere coscienza di “sapere di non sapere”, ma con l’orgoglio di essere comunque arrivati a tanto, vogliamo perlomeno augurarci che popoli della terra continuino a collaborare nella ricerca del sapere che, nel caso specifico, consentirebbe d’individuare, quanto prima, un vaccino capace di porre fine a questa immane tragedia.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento