Nei primi sei mesi del 2018 il credito per l’acquisito di abitazioni ha avuto una nuova accelerazione (+23 per cento) tanto che alla fine dell’anno l’offerta potrebbe aver recuperato del tutto il gap accumulato durante la fase recessiva. Di contro desta preoccupazione la modesta crescita del credito all’acquisto di altri immobili (uffici, capannoni industriali, magazzini, negozi, fortemente sottodimensionato rispetto alla fase di massima espansione). Ancor più stagnante la dinamica recente per le erogazioni di finanziamenti per la costruzione di nuove abitazioni. Sono abbastanza contraddittori i risultati dell’ultimo report della Cna Sardegna sull’andamento dell’offerta di credito a lungo termine: un’analisi che fornisce importanti indicazioni per interpretare le dinamiche del settore edilizio. Dopo il picco espansivo del 2007 i finanziamenti di durata superiore ai 12 mesi (sia le erogazioni per l’acquisto di immobili, sia quelle per la nuova costruzione) hanno registrato in Sardegna una fortissima contrazione e tra il 2013 e il 2014 hanno raggiunto il livello minimo storico. Ma dai dati riportati dalla Cna lo scenario è caratterizzato da segnali bivalenti. «In una fase in cui il mercato delle costruzioni regionali stenta a ripartire, il credito sta sostenendo la vivacità del mercato immobiliare residenziale», commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della CNA Sardegna e presidente di Cna Costruzioni, «Lasciano invece meno tranquilli i dati relativi ai fabbricati non residenziali, soprattutto dal lato acquisti: dopo il bilancio positivo del 2017, infatti, nel primo semestre dell’anno l’offerta di credito ha segnato una nuova flessione, appiattendosi su livelli modestissimi rispetto al picco del 2007. I segnali provenienti dal credito sono quindi bivalenti – aggiungono Porcu e Mascia – da un lato, riflettono la ripresa in atto nel mercato abitativo favorito da un livello dei prezzi ai minimi storici e da tassi di interesse ancora bassissimi; dall’altro, indicano un’offerta di credito che si riduce per l’acquisto di immobili non-residenziali (uffici, spazi commerciali, capannoni). Proprio questo dato rappresenta un forte campanello d’allarme perché pone di fronte ad una battuta di arresto del trend positivo che aveva caratterizzato l’ultimo triennio, riflettendo una congiuntura regionale ancora lontana dal prendere quota e, soprattutto, aspettative delle imprese in deterioramento rispetto ad un anno fa».
Crescono gli acquisti delle case, diminuisce il credito per l’acquisto
17 Ottobre 2018
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