
Non è raro, oggi, sentire di nuove persone che sono riuscite a sbarcare il lunario, anche arrivando ad andare ben oltre il riuscire a mantenersi autonomamente e dignitosamente.
Chi inventandosi nuove “lingue”, chi ricreando balletti, chi vendendo panini, chi giocando sulla comicità verso comportamenti altrui e chi, inconsapevolmente, usando il proprio corpo per provocare il proprio pubblico.
Poi ci sono i minori che, lasciati dai propri genitori senza controllo, la finiscono a partecipare in qualche live con adulti o sfidandosi tra coetanei per “essere più famosi”.
Tutte queste sono solo alcune delle realtà che fanno parte dei social, dei software che, sempre più, mostrano il loro limite nel poter tutelare le persone: da una parte sono persone maggiorenni che, pur non violando le politiche e regole dei social o bypassandole evitando determinate parole o atteggiamenti espliciti contro queste scelte per non essere bannate o bloccate, scelgono di propria spontanea volontà di esporsi spingendosi oltre la loro immaginabile capacità di gestione dello stress e controllo delle proprie azioni, dall’altra dei software (tecnologie sociali) che non sono ancora in grado di tutelare il minore facendo valere le varie leggi dei vari Paesi.
Capita sempre più spesso che dal sociale e divertente si vada ben oltre, superando il limite senza poi poter più correggere il tiro.
Si pensi a esempio a quelle ragazze e signore che, ogni giorno, pubblicano propri video nei quali, in una porzione a caso, inseriscono pochi fotogrammi in cui si mostrano in intimo o, peggio, totalmente nude. Convinte che nessuno riuscirà mai a fermare il video in quello esatto istante, lo pubblicano certe di attirare like trascurando, però, tutte quelle altre tecnologie che, in questo caso ai malintenzionati, permettono di trasformare un video in foto estraendo da esso ogni singolo fotogramma (da un video di 1 minuto, ad esempio, si possono estrarre 25*60 foto).
Poi si finisce con trovare proprie foto in portali per adulti, condivise irrimediabilmente in altri canali con WhatsApp, Telegram ecc o, ancor peggio, come merce di scambio nel Dark Web (quella parte di internet dove si può trovare di tutto e dove tutto è classificato quasi totalmente illegale).
Bambini e ragazzini lasciati partecipare in una live, a volte anche con i propri genitori, senza sapere chi c’è dietro l’altro schermo e cosa possa capitare alla “foto” del proprio minore.
Suicidi accidentali o consapevoli, omicidi, violenze sono in aumento: a metà anno del 2022 si è stimato che, solo in Italia, sono 3500 i ragazzi/e che, ogni anno, commetto azioni suicidarie legate ai social. Nello stesso anno i tentativi di suicidio, anche come tentativo di liberarsi da un male subito, sono aumentati del 30%. Oltre il 70% delle persone che subiscono tali azioni ammettono di aver avuto pensieri legati al suicidio.
Non mancano, poi, gli omicidi o violenze mosse per gelosia verso chi è riuscito a ottenere qualche successo.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento