Insegnante, appassionata di fotografia, l’autrice serramannese Debora Zucca ha esordito nel 2013 con il libro “Altre…storie”, una raccolta di racconti per bambini in cui gli oggetti si animano e vivono esperienze come se fossero esseri umani. Da allora non si è più fermata e può vantare una lunga lista di pubblicazioni. Per permetterci di scoprire un po’ di più su di lei, Debora ha accettato di rispondere ad alcune domande.
Chi è Debora Zucca e quando ha scoperto il suo amore per la scrittura?
Per me scrivere è sempre stata un’attività legata prima di tutto allo studio. Ho iniziato a provare piacere quando mi sono dovuta cimentare nell’inventare storie per i bambini con cui facevo il tirocinio a scuola. Indipendentemente dalle richieste del docente, ho continuato a scrivere guidata un po’ dalle mie fantasie e un po’ dal grande Rodari. Mi sono così ritrovata un cassetto pieno di storie che dopo anni ho deciso di vedere ben stampate in un libricino. Non ho mai pensato di scrivere altro fin quando esperienze particolari personali non mi hanno condotto a scrivere riflettendo sulle varie situazioni della vita, a volte incomprensibili o inaccettabili, che in una storia potevano essere maggiormente elaborate, come una funzione catartica di liberazione. Scrivere per me è diventato dunque anche questo: provare a trovare attraverso le storie un significato o un perché di tante vicissitudini inaccettabili o tristi. Il mio vero intuito è sicuramente quello per le storie fantastiche ma ogni tanto sento di dover scrivere anche altro, che non necessariamente presento ai concorsi o pubblico, che scrivo solo per me, per comprendere forse meglio il mondo che mi circonda.
Ha esordito con un libro di favole per bambini. Con i suoi racconti si è distinta in molti concorsi letterari, vincendone alcuni. Ha affrontato molti temi: non più solo semplice fantasia ma, spesso, realtà molto dolorose. Parli di questo suo percorso.
Non essendo una vera scrittrice ma semplicemente una sperimentatrice di storie non mi pongo obbiettivi ben definiti. La mia fantasia naviga indipendentemente dal mio volere. Posso dire che ho diverse cose ancora che vorrei condividere con altre persone, ma riconosco anche che il mio modo di scrivere è proprio mio, personale, e non può essere piacevole per tutti. Io stessa rileggendo certe mie cose non mi spiego come ho potuto scriverle. Per adesso sto aspettando la pubblicazione di due miei racconti in due antologie: una di queste è “L’aviatore delle fiabe” che esce ogni anno e al quale partecipo da sempre per dare il mio contributo.
Di cosa si sta occupando oggi e che tipo di progetti ha per il futuro?
Ho in mente tante cose ma tu sai come me che per noi autori emergenti non è facile farsi pubblicare senza affrontare spese importanti. Quindi non mi metto fretta. Ho un testo ancora da finire che è qualcosa di diverso da ciò che ho sempre scritto. È una cosa totalmente nuova anche per me, però ha ancora bisogno di elaborazione e di una fine. Spero in futuro di poterlo vedere con una degna copertina ma è ancora troppo presto. Intanto andiamo avanti…mai fermarsi di scrivere anche solo semplici pensieri…
Francesca Murgia
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