di Andrea Vacca*
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da un aumento del glucosio nel sangue dovuto ad una ridotta o mancata produzione di insulina oppure da una ridotta capacità dell’organismo di utilizzare l’insulina. Il numero di persone con il diabete è in continua crescita ed è quindi fondamentale la prevenzione. Molti non sanno di avere glicemie troppo alte o di essere in una condizione di pre-diabete o, addirittura, di avere già la patologia. Pertanto è utile monitorare sempre la propria condizione di salute attraverso l’ausilio del medico curante.
Esistono diverse forme di diabete:
Il diabete mellito di tipo 1, detto anche giovanile, è insulino-dipendente, autoimmune, il sistema immunitario va a distruggere le cellule beta del pancreas che producono l’insulina, in risposta ad agenti esterni, probabilmente virus.
Il diabete mellito di tipo 2, non insulino-dipendente, si manifesta in genere dopo i 40 anni, soprattutto in persone in sovrappeso o obese. Caratterizzato da un deficit di produzione di insulina o da una ridotta risposta dell’organismo all’insulina stessa, interessa circa 3,5 milioni di persone in Italia ed è in continua crescita a causa di inadeguati stili di vita caratterizzati da sedentarietà e alimentazione scorretta.
Il diabete gestazionale è una forma temporanea di diabete che generalmente scompare subito dopo il parto ma in alcuni casi può perdurare ed evolvere in diabete di tipo 2.
Il LADA è un diabete autoimmune tipico dell’adulto, si manifesta con la stessa modalità del diabete di tipo 2 per evolvere poi verso l’insulino-dipendenza.
Il MODY è un diabete non insulino-dipendente, non è autoimmune, è asintomatico, insorge in età giovanile, al di sotto dei 25 anni, è una forma rara, ereditaria, legata alla mutazione dei geni che regolano il metabolismo glucidico.
Il diabete di tipo 3, insorge negli anziani, è caratterizzato da una alterata funzionalità dell’insulina a livello cerebrale (insulino-resistenza) e da demenza.
Il diabete è una patologia che non riguarda solo la glicemia alterata ma anche l’assetto lipidico (trigliceridi, colesterolo), la pressione arteriosa, il sovrappeso ed è quindi fondamentale abbinare alla terapia medica il corretto stile di vita. L’alimentazione deve essere sempre personalizzata in base alle caratteristiche della persona come età, sesso, altezza, al tipo di diabete, al sovrappeso se presente, al fabbisogno energetico quotidiano, deve essere bilanciata ed equilibrata e deve rispettare i gusti della persona.
Sono fondamentali le fibre, quindi cereali integrali (orzo, farro, avena, riso), legumi, frutta, verdura, noci, mandorle. Si consiglia il consumo di pesce almeno due volte a settimana in quanto ricco di omega 3, grassi buoni che aiutano a mantenere trigliceridi e pressione nella norma. Ridurre gli zuccheri semplici presenti nei dolci e nelle bibite, evitare il junk food, evitare gli alcolici.
In caso di terapia insulinica è fondamentale imparare la conta dei carboidrati che permette di somministrare la giusta dose di insulina necessaria per il pasto, conoscere i cibi che contengono maggiormente carboidrati, sapere cosa è l’indice e il carico glicemico. Oltre alla dieta, l’attività fisica regolare aiuta a gestire al meglio le glicemie, aumenta i livelli del colesterolo buono (HDL), aiuta a mantenersi in normopeso, regola la pressione arteriosa. Anche l’attività fisica deve essere personalizzata, adattata quindi alla singola persona.
*Biologo nutrizionista
Mail: info@studioagiemme.it
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