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Cultura

Domani, 24 settembre, a Villacidro la proclamazione e premiazione dei vincitori del trentasettesimo Premio Dessì

Cerimonia premiazioni 2021 (foto Luisa Cuccu)
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È il giorno più atteso a Villacidro al trentasettesimo premio letterario “Giuseppe Dessi”. Domani, sabato 24 settembre, è il momento della cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori delle due sezioni, Narrativa e Poesia, in cui si articola il concorso letterario. L’appuntamento è alle 18 nella Palestra in via Stazione. Come nella passata edizione, a condurre la serata sarà l’attore Neri Marcorè, mentre gli intermezzi musicali sono affidati al cantautore tabarchino Matteo Leone.
In lizza per la Narrativa sono Paolo Colagrande con “Salvarsi a vanvera” (Einaudi), Raffaele Nigro con “Il cuoco dell’imperatore” (La Nave di Teseo) e Fabio Stassi con “Mastro Geppetto” (Sellerio); a contendersi il gradino più alto sul podio della sezione Poesia saranno invece Silvia Bre con “Le campane” (Einaudi), Valerio Magrelli con “Exfanzia” (Einaudi) e Mary B. Tolusso con “Apolide” (Mondadori).
La giuria del concorso letterario, presieduta da Anna Dolfi (massima studiosa dell’opera di Dessì) e composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis e dal presidente della Fondazione Dessì, Antonello Angioni, ha selezionato i tre finalisti di ciascuna sezione tra le 267 le opere pervenute al concorso letterario entro la scadenza dello scorso 15 giugno: 189 per la Narrativa e 78 per la Poesia.

Giuseppe Dessì

Al “supervincitore” di ciascuna delle due sezioni spetterà un premio di cinquemila euro (millecinquecento euro, invece, agli altri finalisti), insieme alla gratificazione di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del concorso letterario accanto a quelli dei vincitori delle trentasei edizioni precedenti: un prestigioso elenco in cui figurano, tra gli altri, scrittori come Salvatore Mannuzzu, Maria Corti, Nico Orengo, Laura Pariani, Marcello Fois, Sandro Onofri, Andrea Vitali, Giulio Angioni, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Sandra Petrignani, Marco Belpoliti, e poeti come Silvio Ramat, Maria Luisa Spaziani, Elio Pecora, Alda Merini, Giancarlo Pontiggia, Patrizia Cavalli, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Maria Grazia Calandrone, Patrizia Valduga e Maurizio Cucchi.
Nel corso della serata saranno consegnati anche gli altri due riconoscimenti che, come sempre, si affiancano a quelli propriamente letterari: come già annunciato, il Premio Speciale della Giuria è stato assegnato alla drammaturga e regista Emma Dante, mentre al giornalista e scrittore Matteo Collura e all’attore e regista Michele Placido va invece il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, partner del Premio Dessì.
Anticipano la cerimonia di premiazione due diversi appuntamenti in programma nella mattinata: alle 9.30, con ritrovo nel piazzale Sa Spendula, parte un percorso di trekking alla scoperta dei luoghi di Giuseppe Dessì, a cura di Maria Carmela Aru, Stefano Maise e Maria Luisa Mura, con la collaborazione di Cosimo Frigau;
alle 10.30, nell’Aula magna del Liceo Piga, Nicola Turi presenta invece “Mi ha fatto ogni possibile domanda! Quarantacinque interviste a Giuseppe Dessí (più una)”, il volume pubblicato lo scorso dicembre dalla Fondazione Dessì, che raccoglie interviste rilasciate dall’autore di “Paese d’ombre” tra il 1945 e il 1977 su testate come Paese Sera, L’Unità, Avanti!, Dramma, La Fiera Letteraria, Il Popolo e Cinema Nuovo, tra le altre. Docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze, Nicola Turi è stato allievo di Anna Dolfi. Interviene all’incontro Giuseppe Marras.
Completato il percorso della trentasettesima edizione del Premio Dessì con la cerimonia di sabato, la settimana culturale villacidrese propone un ultimo appuntamento per domenica sera (25 settembre): protagonista Grazia Di Michele, di scena alle 21.30 a Casa Dessì (o nella Palestra in via Stazione in caso di maltempo) con il recital “Le ragazze di Gauguin”, in cui la cantautrice romana, accompagnata da Fabiano Lelli alla chitarra, ripercorre il repertorio dell’album omonimo, uscito nel 1986; una musica d’autore al femminile, ispirata dal celebre quadro del pittore francese Le ragazze di Tahiti, fatto del tutto nuovo in Italia. Anche musicalmente l’album è controcorrente: tutte le canzoni sono suonate con strumenti originali e le sonorità sono molto mediterranee, mentre in quegli anni si impongono musica campionata e sonorità elettroniche.

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