Nonostante la crisi che da anni attanaglia il settore zootecnico, alla fiera comunale di Barumini, è stato un autentico successo di partecipazione e compravendita dei migliori ovini in circolazione. E una chiusura col botto: un ariete miglioratore di tre anni dei fratelli Selis è stato venduto alla provincia di Sassari per la cifra record di 13 mila euro.
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Gli stessi Efisio e Vincenzo Selis di Tuili vincono il primo premio come miglior allevamento alla rassegna interprovinciale Ovini di razza sarda, riservato agli allevamenti iscritti al libro genealogico. Un successo netto su Angelo Piredda di Barumini che conquista il piazzamento d’onore, mentre il terzo posto in classifica generale è assegnato all’allevatore Mario Picciau di Monastir.
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La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione interprovinciale allevatori di Cagliari, con la collaborazione di Ara, Assonapa, Comune di Barumini e Associazione Il Samaritano. Due giorni d’intenso lavoro, che hanno visto la partecipazione alla giornata conclusiva di oltre 3 mila persone, con tantissime vendite e acquirenti arrivati anche dalla Penisola. Delusione tra gli addetti del settore per l’assenza dell’assessore regionale alla riforma agropastorale Pier Luigi Caria, sopperita però dalla presenza di tre onorevoli parlamentari sardi: Cristian Solinas del Partito Sardo d’Azione, Salvatore Deidda dei Fratelli d’Italia e il deputato-allevatore dei Cinquestelle Luciano Cadeddu che dichiara: «M’impegno per tutto il settore agricolo, e Barumini merita una vetrina a carattere nazionale per la nostra storia e cultura».
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Non mancano le proposte da parte degli allevatori: «La fiera regionale degli ovini va potenziata e fatta a Barumini, dove partecipa il miglior bestiame dell’Isola», rimarca Carlo Desogus di Las Plassas. Mentre Angelo Piredda di Barumini sottolinea che: «Per rientrare nelle spese, il latte andrebbe pagato almeno a un euro al litro». E i fratelli Selis sostengono che: «Bisogna agevolare le aziende zootecniche, e non complicargli il lavoro». Soddisfatto il sindaco di Barumini Emanuele Lilliu: «Questa fiera rappresenta il momento più importante nel settore agropastorale, dove c’è storia, cultura ed economia. Qui è cominciata la genetica, e la prima fiera ovini risale al 1929 con una spesa allora di 400 lire. Abbiamo chiesto al Ministero una fiera-eventi per tutto ciò che riguarda un aiuto a questo settore». Alla rassegna, in ogni caso hanno vinto tutti gli allevatori sardi. «Sono loro che, con il duro lavoro, hanno proseguito la selezione, nonostante la crisi del prezzo del latte. Questa è una fiera che può ancora crescere, e il prossimo anno coinvolgeremmo alla partecipazione altri allevatori», sostiene il direttore dell’Aipa di Cagliari Aldo Manunta. L’auspicio unanime è quello che un settore economico trainante per l’intera Sardegna, come quello degli ovini, sia messo al centro della politica regionale.
Carlo Fadda
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