Qual è il momento della giornata più giusto per consumare la frutta? Lontano o durante i pasti? In molti si pongono questa domanda e, visto il dilagare di informazioni errate reperibili sul web o riviste, ho deciso di fare chiarezza a riguardo. Per altre curiosità e aggiornamenti consiglio di consultare il sito www.studioagiemme.it.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, rispettivamente 3 e 2.
La frutta e la verdura sono ricche d’acqua, rappresentano un’ottima fonte di vitamine, minerali, antiossidanti e fibra alimentare, importanti per regolare diverse funzioni fisiologiche nel nostro organismo in quanto riducono i livelli di colesterolo nel sangue, regolano il transito intestinale, conferiscono senso di sazietà . Chi consuma, regolarmente, frutta e verdura è più protetto dalle patologie cardiovascolari, ictus e da alcuni tipi di tumore. Mangiare frutta e verdura fresca, di stagione e a km 0, variando i colori nell’arco della giornata, aiuta a non essere carenti di vitamine e minerali, necessari al nostro organismo per rimanere in salute, a combattere i radicali liberi (molecole nocive per le nostre cellule), a contrastare l’invecchiamento e a mantenere i tessuti sani. Attenzione però a non eccedere con la quantità di frutta in quanto è comunque zuccherina. Usiamo sempre il buon senso.

Torniamo alla domanda iniziale: è meglio mangiare la frutta lontano dai pasti o a fine pasto?
Non esiste una verità assoluta, ci sono persone che tollerano la frutta a fine pasto e altre che lamentano gonfiore e malessere. In genere questo fenomeno è dovuto non alle fibre della frutta ma all’intestino infiammato, irritato, per cui, la fermentazione della frutta potrebbe creare questo fastidio. È importante curare il proprio microbioma e l’intestino attraverso un corretto stile di vita.
Consumare la frutta all’inizio o alla fine del pasto principale presenta dei vantaggi:
– stimola il senso di sazietà grazie al contenuto di fibre che provocano un rallentamento dello svuotamento gastrico;
– contribuisce a equilibrare l’indice glicemico dell’intero pasto;
– protegge dall’azione dei radicali liberi, contrasta gli stati infiammatori, l’azione di sostanze tossiche e cancerogene presenti nella nostra alimentazione grazie alla presenza di polifenoli (sostanze antiossidanti e antinfiammatorie);
– favorisce l’assorbimento del ferro dagli alimenti;
– aiuta a digerire le proteine grazie alla presenza di alcune sostanze come la bromelina, presente nell’ananas;
– riduce l’assorbimento intestinale di colesterolo presente nei cibi di origine animale grazie alle fibre solubili.
Di contro, consumare la frutta negli spuntini potrebbe favorire un picco glicemico e insulinemico e, quindi, ostacolare la perdita di peso o creare problemi in soggetti diabetici.
Se si assume frutta nello spuntino, il consiglio è di associarla a una fonte proteica che può essere ad esempio della frutta secca.
Concludendo, non c’è una regola valida per tutti, esiste la singola persona, che può essere sana o con patologie, in sovrappeso oppure obesa, o uno sportivo, quindi il consiglio è quello di parlarne con il vostro nutrizionista di fiducia in modo da effettuare la scelta più adeguata.
Andrea Vacca
biologo nutrizionista
Mail: info@studioagiemme.it
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