Si rinnova ad Arbus il 16 e 17 gennaio, nell’enorme spiazzo adiacente la via Pietro Leo, la tradizione dei fuochi in onore di Sant’Antonio Abate, santo da sempre venerato soprattutto nel mondo agropastorale. Tutti si riunivano intorno ai fuochi “Su Fogadoni” che venivano allestiti nei vari rioni, si cantava, si ballava: ora la tradizione che la modernità ha tentato di cancellare, rinasce.
La manifestazione, giunta alla dodicesima edizione, è organizzata dall’associazione folk Sant’Antonio Arbus e da quest’anno si avvarrà del patrocinio del Consiglio regionale in virtù del riconoscimento che la stessa ha fatto dell’evento meritevole di tutela e di ulteriore valorizzazione.
Nutritissimo il programma che dopo aver preso il via il 3 gennaio con la tradizionale raccolta di legna, classico porta a porta, “Ajò a sa linna, de bixinau in bixinau e de su monti a bidda” troverà il massimo del suo antico fascino mercoledì 16 con l’accensione dei fuochi e altri eventi che arricchiranno la serata.
Alle 16 ci sarà la preparazione e degustazione del torrone tipico del Campidano con il laboratorio artigianale di Ignazia Fadda di Guspini, alle 18,45 è prevista con i parroci della comunità la benedizione degli animali domestici, di buon auspicio anche per i raccolti, e infine alle 19 ci sarà l’accensione de “Su Fogadoni”.
La serata proseguirà con balli e canti della migliore tradizione isolana con la fisarmonicista Noemi Lampis, Eleonora Porcu all’organetto e Giuseppe Pintus alla voce e chitarra.
Gianni Vacca
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