di Gian Luigi Pittau
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Giorgio Zucca, 66 anni, già primo cittadino di Sardara dal 2006 al 2011, è il candidato sindaco della lista civica “Dialogo e Futuro per Sardara”.
Cosa l’ha spinta a ricandidarsi dopo cinque anni di assenza dalla scena politica locale?«La decisione è nata dalla sollecitazione di tanti miei concittadini che chiedevano che gli amministratori fossero più presenti e attenti alle problematiche del paese. Ho accettato ben sapendo di essermi preso un bell’impegno e soprattutto responsabilità. La politica non si fa solo in consiglio comunale, bensì giornalmente con un continuo confronto e ascolto della gente».
Come è composta la lista?
«Da elementi seri che hanno avuto esperienza amministrativa, da donne che mettono a disposizione la loro innata capacità e intelligenza, da giovani che con tanto entusiasmo vogliono un futuro occupazionale, non lontano dal proprio paese e dai propri affetti».
In caso di vittoria quali saranno le prime azioni da compiere?
«Non sono avvezzo a fare facili promesse. Ciò che ritengo importante, in un’amministrazione attenta, è l’approvazione del bilancio annuale, entro il 31 dicembre. Far si che si possa intervenire sulle tante problematiche che i cittadini rappresentano e che giustamente vanno risolte. La promessa che ritengo fare è che metterò il massimo impegno nell’interesse dei miei concittadini».
Quali sono i settori più importanti su cui agire?
«I settori su cui intervenire sono tanti, ma credo che si debba partire nel dare un’immagine diversa del paese e soprattutto implementare i servizi e migliorare la vivibilità e di conseguenza la qualità della vita».
Come valorizzare le terme e l’area circostante da anni in uno stato di abbandono?
«Purtroppo le problematiche relative alle Terme hanno origine da decenni addietro. Risiedo a Sardara da circa quarant’anni e devo dire che tutti gli amministratori hanno sempre parlato di opportunità di sviluppo grazie a un bene che tanti ci invidiano, cioè il termalismo. Purtroppo gli errori progettuali e gestionali non hanno consentito un reale sviluppo turistico e conseguentemente occupazionale. L’area termale abbandonata, il peso di un hotel comunale, che finora ha fagocitato tante risorse pubbliche senza una contropartita. Resto del parere che le acque termali dovrebbero essere gestite dai comuni, senza che gli stessi abbiano l’obbligo di essere proprietari di strutture termali. A tal uopo sarebbe necessaria una legge regionale, che, purtroppo, giace nei meandri degli uffici regionali, senza che nessuno si prenda la briga di approvarla. Le amministrazioni devono mettere a disposizione del privato tutte le iniziative atte a favorire investimenti, che possano veramente dare impulso a questo tanto auspicato turismo termale. Altre località nel resto d’Italia sono l’esempio di come poter creare opportunità concrete e non semplice fantasia».
Quali opportunità per evitare l’emigrazione dei giovani?
«Le opportunità per evitare l’emigrazione sono da ricercare nella collaborazione tra i comuni e nel valorizzare ciò che abbiamo nei nostri territori. L’agricoltura, l’artigianato, il turismo, la valorizzazione dei siti archeologici, non dimentichiamo che si dovrebbe mettere mano ai trasporti e alla viabilità, per rendere agevole il lavoro sviluppato nei vari settori».
Candidati alla carica di consiglieri:
Roberto Caddeo
Stefano Saderi
Antonio Mameli
Paolo Zucca
Alessandro Ibba
Saimen Piroddi
Anna Paola Caddeo
Gioachino Cocco
Emanuela Vaccaro
Natalino Melis
Simone Steri
Fabrizio Buonifacio
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