di Maurizio Onidi
foto di Franco Putzu
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Gonnosfanadiga nota per la produzione dell’olio extra vergine d’oliva e del pane, declinato in tutte le sue versioni antiche e moderne, da qualche mese può annoverare anche la produzione della farina cento per cento sarda, ottenuta con la molitura a pietra del grano coltivato nelle campagne gonnesi come dichiara Gianfranco Usai, artefice di questa iniziativa con la quale intende portare avanti nelle terre che erano dei suoi avi.
«Il progetto del mulino nasce dall’idea di rievocare l’antica tradizione della mia famiglia “I Fadiori”, nomignolo che in gergo gonnese antico significava “colui che si dà da fare”. I “Mobiusu de Concu Faidori”, due vecchi mulini ad acqua, entrambi sulla riva sinistra del Rio Piras, a una distanza di un centinaio di metri l’uno dall’altro e dei quali oggi non resta traccia, essendo state edificate delle costruzioni», precisa Gianfranco Usai che di professione fa l’allevatore, «I dieci ettari sui quali coltivo la varietà di grano sardo “Shardana”, fornito da Agris, si trovano in località “Pauli Cungiau”, appena fuori dal centro abitato gonnese che ho rischiato di perderli in quanto su quell’area si volevano impiantare produttori di energia che con l’aiuto della comunità, dell’amministrazione comunale e della Regione Sardegna siamo riusciti a evitare. Nel 2020 ho capito che era arrivato il momento di rivalorizzare quelle terre con la semina di grani sardi e la realizzazione del mulino a pietra, il sistema migliore per la produzione di farine di altissima qualità con le quali preparare pane e paste sempre più ricercate dalla clientela, alla ricerca dei vecchi sapori».
Ha già cominciato l’attività commerciale dei suoi prodotti?
«Si, da alcune domeniche nella pasticceria Charlye di Maurizio Sogus si può acquistare “Sa modiscina”, tipica pagnotta gonnese prodotta con le farine “Fadiori” che sta avendo un grande successo. Stiamo anche eseguendo con una nota pizzeria di Gonnosfanadiga, le prove tecniche per la realizzazione della pizza “a centimetro zero”».
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