di Maurizio Onidi
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La grande esercitazione di protezione civile sul rischio alluvioni, svoltasi oggi nel territorio del Sarrabus-Gerrei, ha visto la partecipazione di 600 uomini tra protezione civile, forze di polizia, vigili del fuoco, Corpo Forestale di Vigilanza ambientale, Forestas, Croce rossa e Capitaneria di porto, 50 mezzi della colonna mobile della protezione civile regionale, 200 volontari dispiegati su 6 Comuni del bacino del Flumendosa.
Nel corso delle operazioni è stata impiegata anche la più grande pompa idrovora presente in Sardegna, monitorata con l’utilizzo di droni.
Un banco di prova per il sistema regionale dell’emergenza e per il modello pilota del piano di protezione civile intercomunale delle amministrazioni civiche del Sarrabus – Gerrei.
«La Regione Sardegna» spiega Gianni Lampis, assessore regionale dell’ambiente, che ha assistito alle operazioni «per la prima volta sperimenta la concretezza di un’esercitazione sul campo di questa portata. Un’iniziativa utile per conoscere la reale esigenza dei territori coinvolti. Abbiamo assunto l’impegno di garantire sicurezza al territorio e la mia presenza oggi nei comuni coinvolti testimonia la vicinanza della Giunta regionale alle amministrazioni locali».
«L’esercitazione che abbiamo messo a punto» spiega Antonio Belloi, direttore generale della protezione civile della Sardegna «ci ha dato la possibilità di testare il funzionamento dell’apparato regionale di protezione civile insieme a tutte le forze sul campo. Un’opportunità che vuole essere il punto di partenza per creare un modello da portare su tutto il territorio della Sardegna».
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