di Mauro Serra
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Proseguono gli atti spontanei di solidarietà dei guspinesi verso il popolo ucraino.
Già domenica pomeriggio 27 febbraio, dopo un corteo per le strade del paese, si sono dati appuntamento in piazza XX Settembre, per chiedere la conclusione dell’invasione russa in Ucraina.
L’iniziativa è partita mediante i social da gruppi culturali, associazioni di volontariato, sindacati e partiti.
Niente bandiere e cartelli, ma solo dimostranze contro la guerra e il presidente Vladimir Putin.
Fra i partecipanti il sindaco Giuseppe De Fanti, la consigliera regionale Rossella Pinna, l’ex sindaco Francesco Marras e il parroco della chiesa di San Nicolò don Antonio Massa.
«Il compito oggi, e per questo siamo qui tutti insieme anche nella diversità delle posizioni politiche, è quello di gettare acqua e non benzina sul fuoco», è stato il commento comune.
Non poteva mancare la comunità ucraina a Guspini.
«I miei parenti e amici sono lì a soffrire. Mi raccontano dei bambini che piangono, delle bombe cadere sulla popolazione inerte, i militari russi che avanzano. È un disastro. Mi rivolgo a tutto il mondo: parlate con i governi e con i vostri partner russi, fermiamo con tutti gli sforzi possibili questa guerra ingiusta», ha affermato il marito di una delle tante badanti che lavorano in paese.
Le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno espresso la loro preoccupazione anche per le «ricadute che il conflitto avrà sull’economia locale: pensiamo ai lavoratori delle imprese che fanno interscambio commerciale con Russia e Ucraina, ma anche agli aumenti del costo di gas e dell’energia elettrica. Speriamo che i prezzi non lievitino ulteriormente in conseguenza di quanto sta accadendo».
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