di Maurizio Onidi
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A 91 anni, è mancato Marco Piga. Figura di grande rilievo nella comunità guspinese, rispettata e ben voluta, lascia un’impronta indelebile in coloro che lo hanno conosciuto e che lo ricorderanno come persona umile, rispettosa, gentile ed empatica. La sua vita è stata un mix di passione per il lavoro, la famiglia, il calcio e l’amore per la musica.
Dall’unione di Vitale Piga e Giulia Cara, rispettivamente panettiere e commerciante di mobili, nascono Andreina, Miriam (Suor Amelia), Aurora (Suor Rosalia), Camillo, scomparso qualche mese fa, e Marco.
I due maschi della famiglia porteranno avanti l’attività di commercio dei mobili fino a qualche anno fa, lasciando ai i rispettivi figli, terza generazione, l’onere di proseguire l’attività di famiglia.
Marco mette su famiglia sposando Noemi Altea che mette al mondo Isabella, Gigliola, Daniela e Gian Carlo. Sarà proprio Gian Carlo a raccontarci la vita del papà Marco.
«Ripercorrere la vita di mio padre più che le parole la narrano le tante foto della sua giovinezza ma anche della fase adulta. Ho sempre saputo che da giovanissimo è stato un bravo calciatore che ha militato in tante squadre fino alla chiamata alle armi dove mette a frutto le sue straordinarie doti canore. Ci raccontava papà che mentre svolgeva il servizio militare a Trieste partecipò alla trasmissione radiofonica domenicale dedicata ai militari. Fu in quale periodo che assistette alla riunificazione della città all’Italia. Trasferito a Venezia Mestre, nel battaglione Piave Lagunari), entrò in contatto con personaggi importanti e facoltosi che gli proposero di cantare anche per loro dopo che lo avevano sentito esibirsi sulle gondole che portavano in giro i turisti. Ripeteva spesso che i suoi ricordi di Venezia erano talmente belli che non si potevano descrivere, tanto avevano colpito la sua sensibilità.” La citta mi aveva stregato”, era il suo ritornello. Il talento naturale che eri in lui lo ha sempre accompagnato e ogni occasione era buona per prendere la chitarra in mano e cantare con la sua voce straordinaria. Molti concittadini mi raccontano con piacere di quando papà partecipò alla trasmissione radiofonica “Nuraghe d’argento”, svoltasi ai primi anni 60 del secolo scorso. La gara, organizzata dalla Rai fra sedici comuni della Sardegna, alla quale partecipò anche Guspini che si concluse con la schiacciante vittoria proprio della nostra cittadina, alla quale contribuì anche papà con le sue canzoni».
Ha mai raccontato come nasceva questa passione?
«Ci ha sempre tenuto a precisare che nonno Vitale aveva avuto dei fratelli che avevano avuto successo in questo campo come Amedeo, tenore lirico che fece un provino con il maestro Arturo Toscanini, nel periodo d’oro della Scala, sotto Pericle Ansaldo e lo stesso Toscanini. Amedeo si esibì anche in America. Un altro parente, Gigi Piga, era un baritono molto apprezzato. Lo stesso nonno Vitale, mi risulta che si dilettasse a suonare chitarra e mandolino con gli amici, sulla gradinata della parrocchia di San Nicolò. E non è ancora finita perché un componente della famiglia di nonno Vitale, Edmondo Piga, aveva scritto “musiche per film” e partecipò a due edizioni di San Remo».
Una bella storia che si completa nell’azienda di famiglia.
«Si in effetti io sono la terza generazione che prosegue l’attività commerciale che nonna Giulia avviò nei primi decenni del ‘900 e che a breve spegnerà il secolo di vita. La continuità nel solco tracciato dai nonni e proseguito con gli insegnamenti di papà all’insegna dei valori del rispetto, dell’onesta e anche del sano divertimento con la famiglia e gli amici. Un bel traguardo senz’altro che sarebbe stato bello festeggiare tutti insieme ma la vita ha voluto diversamente e ad essa ci inchiniamo ringraziando per averci dato questa grande fortuna di avere un genitore stimato e apprezzato per le sue doti umane e perché no anche per quelle canore».
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