di Maurizio Onidi
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Con la sessione delle analisi sensoriali dei campioni di miele, presentati dalle aziende apistiche sarde alla 24a edizione del “Premio qualità mieli tipici della Sardegna”, svoltasi sabato 3 agosto, a Guspini, hanno preso il via le attività propedeutiche alla “Sagra del miele 2024”.
Organizzata dal Comune di Guspini e Arbus, Pro Loco di Guspini, Gal Linas Campidano, Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna e in collaborazione con l’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale del Miele, il presidente delle giurie, coordinatore dei lavori e responsabile tecnico del concorso Mauro Pusceddu, ha dichiarato al nostro giornale «Il concorso rappresenta come sempre lo specchio della stagione apistica appena conclusa, e nonostante una primavera, anche quest’anno avara in termini quantitativi, il numero dei campioni è stato elevato. Sono stati 170 i mieli a concorso, dove spiccano produzioni assenti l’anno scorso, come asfodelo, lavanda e tante altre. Queste ultime testimoniano una moltitudine di essenze vegetali che garantiscono un’alta qualità alle produzioni mellifere regionali, nonostante, le stesse soffrono di cali produttivi importanti che mettono a serio rischio la sopravvivenza delle stesse aziende».
«La selezione ha da sempre tra i suoi obiettivi principali quello di valorizzare e promuovere le produzioni mellifere di qualità della nostra regione» precisa il presidente Pusceddu «I campioni oltre a essere sottoposti a giudizio sulle caratteristiche organolettiche, a valere su un Disciplinare Tecnico, devono superare i rigidi parametri di controllo delle analisi chimico-fisiche e microscopiche svolte in laboratorio. In questo modo il concorso offre gratuitamente un servizio, alle aziende partecipanti, garantendo le analisi dei campioni e incentivando le produzioni di qualità nelle aziende, nel rispetto della normativa di riferimento. Il concorso oltre a valorizzare le produzioni di questo importante settore produttivo della nostra regione, mette ancora una volta al centro dell’attenzione, il ruolo fondamentale dell’ape e quindi dell’intero settore. I benefici apportati da questi fondamentali insetti ai nostri ecosistemi agricoli e naturali sono inestimabili. Con la salvaguardia della biodiversità, esse assicurano, al contempo, la maggior parte delle produzioni agricole e l’equilibrio di quelle in ambienti naturali. Fondamentale, pertanto, la loro presenza in tutti gli ecosistemi e in particolare in quelli pesantemente deturpati da calamità e da una errata gestione del suolo, al fine di garantirne il riequilibrio attraverso la crescita di specie erbacee e arbustive spontanee».
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