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Economia & Lavoro

Guspini, tavola rotonda su “L’Agricoltura sociale senza confini”

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di Tarcisio Agus
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Guspini ed Arbus ci provano ancora a mettere assieme i loro saperi, per dare un futuro possibile al territorio.

L’occasione ci è stata data dalla tavola rotonda, Agricoltura sociale senza confini, che si è svolta venerdì 9 dicembre, nel teatro Murgia a Guspini.

Coordinata dalla giornalista della Rai Elisabetta Atzeni, l’interessante serata si è articolata su due tavoli: Soria del percorso Agricoltura sociale senza confini e Sostenibilità e funzione futura.

I lavori si sono aperti con il saluto del parroco di San Nicolò, Antonio Massa, che ha espresso il plauso per il lavoro sinora svolto e per l’impegno e attenzione poste della nuove realtà agricole verso gli ultimi.  Sono poi intervenuti per i saluti i partner istituzionali, il vice sindaco del Comune di Guspini Marcello Serru e l’assessora alle politiche agricole Sara Vacca del Comune di Arbus, ha chiuso i saluti la consigliera regionale Rossella Pinna.
Gli amministratori hanno posto l’accento su questo ulteriore passo verso una stretta collaborazione con le realtà economiche locali che fanno ben sperare, auspicando un allargamento ad altri comuni del territorio.

Il primo tavolo ha visto la partecipazione di Mariella Amisani, presidente del Gal Linas – Campidano; Stefano Sanna, presidente della Cooperativa Santa Maria, capofila del progetto; Rita Massa dell’Enial formazione e Alessandro Mancosu imprenditore agricolo.

Mariella Amisani da presidente del Gal, che ha finanziato il progetto, ha parlato di “Una bella scommessa” così ha definito l’intervento proposto dal bando “Sostegno all’esecuzione degli interventi nell’ambito della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo”, perché cosciente delle difficoltà quasi insuperabili che esistono fra le comunità del territorio per farle incontrare, dialogare e progettare insieme. Il suo tentativo però non è stato vano perché le imprese di Arbus e di Guspini che vi hanno preso parte: Coop. Sociale Agricola Santa Maria, Sa Tanca Società Semplice, Agricola, Azienda Agricola Pani Paola, Nemula Società Cooperativa Sociale e Azienda Agricola Monica Saba, nel corso dei due anni di lavoro hanno visto allargarsi i confini con altri partner, Fattoria didattica Alba, MR Arte Antica, Azienda agricola Terra Avita, Azienda Agrobass,  Sardinian Farm, Ovis Nigra Creazioni Naturali, che hanno aderito alla rete e che punta ad implementarsi ulteriormente con nuove imprese, non solo di Arbus e Guspini. Una scommessa direi per il momento riuscita visti i risultati sinora ottenuti che hanno prodotto anche un disciplinare di adesione e un rappresentativo logo, costituito da un quadrifoglio con il moto “La rete che include, forma, sostiene”.

Stefano Sanna ha invece illustrato il percorso intrapreso, ponendo l’accento sulle difficoltà ancora presenti per promuovere presso le aziende agricole del territorio la cultura della promozione sociale nell’economia rurale, ma non dispera perché molte aziende di fatto praticano in ambiente famigliare la cura e l’inserimento dei soggetti svantaggiati. Si tenta di raggiungere il maggior numero di imprese perché i soggetti svantaggiati possano ritrovare, in un reale coinvolgimento lavorativo, la propria dignità e la valorizzazione delle proprie risorse.

Rita Massa, ha illustrato il percorso formativo di “Operatore di fattoria sociale” che ha coinvolto dieci potenziali giovani agricoltori, fornendo loro le basi per questa nuova esperienza di impresa sempre più soggetto sociale del territorio, che scardina l’atavica visione dell’impresa agricola chiusa in se stessa e diffidente per sua natura, isolata nel proprio podere.

Il giovane Alessandro Mancosu ha illustrato l’esperienza maturata in modo particolare negli stage e nella partecipazione alla fiera di Milano di fine aprile, con lo stand “La rete che include, forma, sostiene”, così è avvenuto nell’evento internazionale Progetto di Cooperazione “Accorciamo le distanze, filiera corta fra terra e mare” nelle isole Azzorre. “Un’esperienza che ci ha permesso di confrontarci con realtà distanti dalla nostra e acquisire nuove conoscenze che ci permetteranno di migliorare il lavoro, le produzioni e l’integrazione”.

Il secondo tavolo ha visto la partecipazione di Francesco Sanna funzionario Laore, Alberto Lisci assessore alle politiche sociali del comune di Guspini, Martino Scanu in sostituzione del presidente CIA regionale, Cinzia Pagni presidente ASES (Agricoltura Società e sviluppo).

Apre i lavori del secondo tavolo Cinzia Pagni che porta l’esperienza toscana e dell’organizzazione non profit da lei rappresentata, nonché la propria in qualità di imprenditrice agricola. Nell’incoraggiare e sostenere questa nostra esperienza territoriale si pone a disposizione con tutta l’organizzazione per ulteriori incontri e scambi di buone pratiche.

Martino Scanu, porta i saluti del presidente CIA regionale, assente per malattia ed esprime un grande plauso per il percorso sin qui maturato, convinto che il mondo delle imprese agricole può essere uno dei veicoli utili alla società moderna perché sia più giusta e solidale.

Alberto Lisci pone il problema del bisogno che le amministrazioni comunali hanno nell’integrazione sociale delle fasce deboli e pur elogiando il progetto in atto, pone il problema che l’inclusione potrà essere raggiunta se davvero si lavora in rete e con l’apporto di figure professionali opportune, perché l’impresa agricola non può, se pur con tutta la buona volontà, sostenere da sola percorsi di inclusione. Questo aspetto poi, nella discussione che si è aperta, ha focalizzato il ruolo delle istituzioni e dell’apporto necessario per il buon esito del progetto. Oltre l’apporto dei servizi sociali dei comuni, vi è forte la necessità del coinvolgimento delle ASL, ancora arroccate su percorsi burocratici che rischiano di vanificare l’alto obiettivo posto dalla rete.

I lavori si sono conclusi con l’intervento di Francesco Sanna che ha ricordato l’impegno della regione Sardegna e la legge che finanzia ed incoraggia questo nuovo apporto sociale delle aziende agricole. Nella circostanza ha portato l’esempio delle aziende del Sulcis che già operano in questo settore e puntano ad allargare il loro impegno nei servizi alla persona. Ha inoltre ricordato che l’attività di integrazione sociale deve rappresentare un supplemento d’impresa perché va mantenuta la funzione principale dell’attività agricola. Prima di chiudere il suo intervento ha presentato all’assemblea una proposta operativa, affinché tutti gli aspetti emersi nei tavoli possano trovare giusta risoluzione in un prossimo incontro, con il fattivo apporto dei servizi alla persona dei Comuni e delle ASL, necessari per costruire un percorso ben definito ed un’azione continuativa nel tempo.

 

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