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Attualità Lunamatrona

“I nostri cento passi”: il cortometraggio realizzato dai ragazzi della terza media

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Lo scorso novembre, nella sala consiliare, si tenne un incontro dibattito con Giovanni Impastato, autore del libro “Oltre i cento passi” e fratello del noto giornalista Peppino, assassinato dalla mafia quasi quarant’anni fa. In quell’occasione, anche in presenza degli studenti delle scuole locali, si affrontò ad ampio raggio il fenomeno delle organizzazioni criminali e quello delle strategie necessarie per combatterla.

Dopo quell’evento, gli alunni della terza media, assistiti dai loro insegnanti Carlo Murru, Stefania Garau e Francesca Lazzari, hanno deciso di realizzare un cortometraggio che riassumesse e facesse ordine ai numerosi messaggi ascoltati e discussi durante l’incontro. Il fine dell’iniziativa degli studenti è stato quello di dare continuità a quanto appreso nel dibattito con Giovanni Impastato e quindi creare uno strumento proprio per far leva sulla società al concetto di rifiuto per tutto ciò che ruota attorno al fenomeno mafia.

Il video (che può essere visionato nel blog della pagina web dell’istituto comprensivo di Villamar) vede protagonisti gli stessi studenti che, accompagnati dalla colonna sonora di una nota canzone del gruppo “Modena City Ramblers”, ripropongono diverse frasi a impatto, alcune delle quali menzionate durante l’incontro tenutosi a novembre nella sala consiliare e altre, invece, tratte da scene del film “Oltre i cento passi”, la cui trama ruota attorno alla vita di Peppino Impastato. La brama di cultura, la necessità di un’informazione libera, il disprezzo verso l’omertà, il coraggio di denunciare nel proprio piccolo chi commette soprusi verso il prossimo: sono solo alcune delle considerazioni che scaturiscono dagli studenti sia all’interno del video che dalle parole rilasciate durante un breve incontro con loro; concetti, per intenderci, accumunati da un unico comune denominatore: quello del rifiuto totale verso le logiche criminali.

«All’indomani dell’incontro con Giovanni Impastato – spiega Carlo Murru – noi insegnanti ci siamo chiesti con i ragazzi cosa potessimo fare per dare continuità a quanto appreso. L’idea, arrivata soprattutto dalla loro creatività, è stata quella realizzare questo cortometraggio: un modo per dire “no alla mafia” e far germogliare quel seme raccolto durante l’esperienza con l’autore siciliano con la speranza di farlo germogliare nel tempo. È nostra intenzione, a tal proposito, spedire questo video a “Casa memoria”, il primo centro di studi sulla mafia dedicato a Peppino Impastato che si trova a Cinisi, in modo da poterlo mettere a disposizione dei tanti visitatori che vi si recano».

Al di là della valenza didattica del lavoro realizzato, non sono mancati, fra gli obiettivi proposti dagli insegnanti, anche quelli legati alla crescita socio-culturale dei ragazzi. «Questo lavoro –  hanno spiegato le docenti Stefania Garau e Francesca Lazzari  – ha permesso ai nostri alunni, fra le cose, di interiorizzare alcuni aspetti importanti della nostra società; una buon esercizio per sviluppare il loro senso critico verso le dinamiche, spesso problematiche, della quotidianità. Per noi tutti, insegnanti e ragazzi, è stata un’esperienza da ricordare e custodire nel nostro scrigno dei bei ricordi; anche per questo ringraziamo il dirigente Daniele Casula che ci permette di portare avanti, in piena libertà, iniziative costruttive come questa».

Simone Muscas

RIPRODUZIONE RISERVATA
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