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Cultura TEATRO

Iglesias, ottima risposta del pubblico allo spettacolo ”Assenze giustificate in rock”

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di Marcello Atzeni
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Sabato e domenica scorsi nel teatro “Electra” di Iglesias è andato in scena lo spettacolo ”Assenze giustificate in rock”, protagonisti gli attori di “Quinte emotive”, compagnia teatrale cittadina.

Ottima la risposta del pubblico di Iglesias, ma in platea c’erano spettatori giunti anche da altre parte dell’isola.

Sul palco Giusy Fogu, Efisio Deiola, Cristina Pillola, Matteo Guidarini e Fabrizio Carta; quest’ultimo anche autore del testo .Regia di  Giulio Landis.

In un bar di un paese della Sardegna meridionale, di proprietà di Carlo (Matteo Guidarini), si ritrovano quattro personaggi molto diversi tra loro ma allo stesso tempo simili: sconfitti dalla vita o, forse, non l’hanno manco mai affrontata sul serio.

Viveurs cun nudda dinai che raccontano di tempi andati: Deep Purple (Efisio Deiola) dai sogni rock, Lara( Giusy Fogu) con tragedie più nere del nero di seppia, Cesare ( Fabrizio Carta), poeta che nessuno maledice perché aspetta di scrivere qualcosa per cui frastimarlo e Bea( Cristina Pillola), disincantata-sciroccata, con mise a trassa di Olivia Newton-Jhon in “ Grease”( 1978).

Per Deep Purple tutto nasce in Sardegna: birra, civiltà, musica. Cialtrone, millantatore, frabaxu perdiu.

Cesare scrive anche canzoni per Carlo che sogna di andare a Sanremo Giovani e con la sua gioventù transitoria, transita tra bar e dolore per il padre che, da tempo, ha abbandonato il tetto coniugale.

Foto di Martina Lenzu

Se volete una sorta di gruppo “TNT” della meravigliosa ditta Magnus e Bunker. Un gruppo squinternato che abita in un bar-bettola che profuma di alcol e Gigi Riva.

La pièce scritta da Carta e diretta da Landis è fatta di montagne russe. Saliscendi continui.

Si sale con il rock dei Deep Purple, che coinvolge tutti in momenti di gioia danzante. Ma anche con ironia, sarcasmo e trivialità, nella giusta dose, senza mai bucare la decenza.

Si scende con la malinconia, meglio, con il realismo del poeta, Cesare, che irrompe sulla scena per dispensare parole quasi sempre piene di saggezza. Sarà per questo che la sciollocata Bea ne è perdutamente innamorata.

Deiola e suoi presunti amori, viaggi, lavori.

Guidarini figlio di un babbo in fuga.

La Fogu in cerca di serenità, come lo sono tutti in fin dei conti.

La Pillola che vuol essere impalmata dal poeta, il poeta che cerca di essere il centro di una periferia.

Non ci sono gigli sul palcoscenico dell “Electra”. Sono finiti i fiori e i figli dei fiori appassiti continuano a profumare di assenze.

Che siano giustificate o meno.

Il rock dei “Deep Purple” cerca di mettere tutti d’accordo.

Perché in un mondo in bilico è necessario compattarsi, anche se le differenze, diversità, talvolta appaiono gigantesche.

E per volersi bene, a volte, bastano una birra e il fumo nell’acqua.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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